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Brunetta: Conti Pubblici, “Gioco facile nello smascherare il bluff del governo”

 

“Ieri abbiamo assistito alle risposte imbarazzate di Pier Carlo Padoan, al question time della Camera. Ho avuto facile gioco nello smascherare il bluff del governo. Bluff sui numeri e sulle prospettive effettive di quella che sarà l’imminente campagna d’autunno.

Cominciamo dai numeri. Nel Def si ipotizza, a quanto è dato da sapere, una revisione al rialzo dei tassi di crescita dell’economia italiana. Per l’anno in corso si dovrebbe passare dallo 0,7 allo 0,9 per cento del Pil; mentre per il 2016 dall’1,4 all’1,6.

Quanto sono realistiche queste previsioni?

L’Ocse la pensa diversamente, pur concordando sul relativissimo miglioramento della situazione economica. Il Pil, a fine anno, dovrebbe crescere dello 0,6, contro la precedente previsione dello 0,5. Mentre una piccola frenata – dall1,5 all’1,3 – si avrebbe l’anno successivo.

Il tutto in linea con le più recenti previsioni della Bce, che temono per l’intera Eurozona una flessione del tasso di crescita complessiva.

Esiste infine un effetto perverso della caduta dell’inflazione: la minor crescita del Pil nominale. Che ha due distinte componenti: il tasso di crescita dell’economia reale ed il tasso d’inflazione. Quest’ultimo era previsto allo 0,7 per cento nel 2015 ed all’1,2 per l’anno successivo. Nei primi 8 mesi dell’anno l’inflazione è stata pari allo 0,2 per cento.

Ne consegue che se questo ritmo fosse mantenuto a fine anno, il Pil nominale subirebbe una flessione, rispetto alle previsioni iniziali, dello 0,5 per cento. E non quell’incremento che Renzi vorrebbe per giustificare la disponibilità di maggiori risorse da spendere. Paradossi dei numeri. Da tener, tuttavia, presenti nel momento in cui si dovrà discutere con Bruxelles sulla soglia effettiva di deficit che si vorrà mantenere”.