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TSIPRAS-BIS. La scelta della Grecia conferma la linea di realismo di Syriza, che però non si accomoda affatto tra i reggicoda della Merkel come fa invece Renzi, spalleggiato da Gozi, suo triste Sottosegretario alla sottomissione italiana alla Germania

 
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Alle elezioni in Grecia ha (ri) vinto Tsipras. E fin qui la notizia è chiara. Ciò che differisce sono le interpretazioni che addetti ai lavori e non hanno dato una volta acquisito il risultato.

 

Quale Tsipras ha vinto?

 

Lo Tsipras lacchè della Merkel, traditore dello spirito che lo aveva animato all’inizio?

 

Lo Tsipras che, comunque, mantiene saldi suoi principi e conserva ancora una carica innovatrice?

 

Le interpretazioni sono state e sono molteplici.

 

Io propendo per la seconda.

 

A differenza del nostro Presidente del Consiglio, Matteo Renzi, che non ha perso mai  l’occasione per sedersi sulle ginocchia della Cancelliera tedesca, a volte per essere sculacciato, altre per essere accarezzato, Tsipras ha preso atto dei rapporti di forza e, rispetto allo strapotere tedesco, ha sempre mantenuto fede al ruolo di spina nel fianco, di zanzara fastidiosa, con l’intento di scalfire l’egemonia tedesca. 

 

E tutt’ora, secondo la mia interpretazione, si appresta a ricoprire questo ruolo, con dinamiche diverse certo, vista la nuova formazione di governo, ma sempre nel tentativo di rappresentare un’alternativa, una forza innovatrice rispetto al tentativo di dominio teutonico. 

Se Tsipras si fosse ridotto ad ennesimo reggicoda della Merkel, il mio giudizio sarebbe stato diametralmente opposto.

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Come condanno la sottomissione totale di Renzi, così avrei fatto con gli ellenici. Invece li sostengo, perché la nostra causa è comune, seppur con radici politiche diverse. Voglio mettere in discussione le mire pangermaniste della Merkel, come loro, e cambiare questa Europa a trazione tedesca.

 

Non mi stupiscono i ‘j’accuse’ che arrivano da più parti per chi va al di là delle differenze politiche e mira al bene comune. In testa alla schiera dei detrattori c’è Sandro Gozi, Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei ministri con delega agli Affari europei, che ha attaccato Salvini, Brunetta e Meloni, espostisi in maniera favorevole nei confronti di Tsipras.

 

“Il buon Gozi, invece di attaccare senza alcun motivo esponenti del centrodestra come il sottoscritto, come Salvini e come Giorgia Meloni, potrebbe avere la decenza di tacere e di tentare di aiutare il suo povero premier a indovinare almeno qualcosa in giro per l’Europa. L’Italia con il governo Renzi non tocca palla da mesi, è succube della Merkel e ha svenduto la sua immagine a livello internazionale. Gozi misuri le parole, e faccia lui, insieme a Renzi una bel ripasso di coerenza e di dignità. Il Paese non ha bisogno di rappresentanti di questo tipo.

 P.s. = Quando mai un membro del governo, un sottosegretario con delega agli Affari europei, attacca senza motivo i leader dell’opposizione? Ha perso la testa il buon Gozi? È da uno così che siamo rappresentati nel mondo? Forse sarebbe il caso che si facesse assumere all’Eni anche lui”, ha risposto Renato Brunetta.

 

Iniziative come quella di Tsipras in funzione antiegemonica avranno sempre il nostro favore.

 

Ci perdonino i nostri detrattori: purtroppo siamo ancora dei sostenitori integerrimi e nostalgici della democrazia.

Danilo Stancato

Twitter: @DaniloStancato