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MARINO IL VIAGGIATORE – Il fantasma di Palazzo Senatorio è sparito di nuovo. Ci vuol far credere che è impegnato nell’attività di crowdfunding, mentre Roma galleggia in uno stato di abbandono. Gabrielli, il sindaco ombra senza mandato amministrativo, fa quel che può, ma di fatto la Capitale è senza governo

 

Marino l’illusionista. È il pensiero che da qualche ora ricorre ormai nella mente di ogni cittadino romano. Elettori del Pd o no, tutti si è coscienti della totale assenza di governance all’interno del Grande Raccordo Anulare. Marino ha preso il volo un’altra volta e lo ha fatto nel senso fisico del termine. Si è allontanato dalla Capitale nuovamente, è tornato negli Stati Uniti. Sempre a Philadelphia. Soffre per caso di mal di Roma?

La città eterna, lo sappiamo, è estremamente complicata, soprattutto se si ha il compito di amministrarla. Marino però faceva il chirurgo e ogni tanto si dilettava a commettere qualche marachella, come quella sulle false note spese di rimborso.

Nessuno, men che meno i romani, ha supplicato il chirurgo genovese di abbandonare la sua attività medica per diventare il primo cittadino della Capitale d’Italia.

Ad oggi, i cittadini romani, compresi coloro che lo hanno votato, non possono non pentirsi della scelta fatta. Potremmo forgiare un nuovo soprannome per il sindaco più discusso del mondo: il fantasma di Palazzo Senatorio. Potremmo scriverne un racconto, un giallo, nel giro di poche ore diventerebbe un cult. La figura di Ignazio Marino e le sue oscure apparizioni. Marino si giustifica sostenendo che dietro le ripetute dipartite ci sia in realtà un piano utile alla tutela dei beni culturali di Roma.

Un Marino che si spende quindi nella difficile attività del crowdfunding, alla ricerca di milionari generosi che possano riqualificare l’immagine artistica dei monumenti della capitale.

Ora comprendiamo il perché del suo lungo periodo ai Caraibi, soprattutto durante le fasi di valutazione del provvedimento sull’impatto giubilare del prossimo dicembre; Marino era impegnato in una serie di immersioni alla ricerca del tesoro dei pirati. Risorse per il decoro, per lo sturamento dei tombini e delle canaline, per il restauro dei principali monumenti. Che sciocchi che siamo.

Un’assenza fisica la sua che potrebbe in parte essere accettata se le cose funzionassero, laddove lo stato delle cose fosse all’altezza di una città che si appresta ad ospitare circa trenta milioni di pellegrini. Il problema è che ad oggi, 22 settembre 2015, non c’è solo l’ombra di qualche cantiere, mentre mancano i manutentori all’opera per la messa a punto di strutture e servizi fondamentali per un adeguato supporto al Giubileo.

Marino va a Philadelphia per visitare il Papa, ma lo fa cosciente di essere coperto da un sindaco ombra che in realtà non ha alcuna funzione. Gabrielli, il suo alter ego, infatti, svolge solo mediaticamente le funzioni da sindaco. In parole povere ci mette la faccia, quando il fantasma di Palazzo Senatorio non fa le sue comparsate oppure quando ne combina una delle sue. Ma Gabrielli che ci piaccia o no, non ha potere né politico né amministrativo. Il risultato quindi è il seguente: un sindaco fantasma, un sedicente sindaco sostitutivo e una città abbandonata a se stessa.

Qualcuno chiami i ghostbusters e acchiappi il fantasma di Palazzo Senatorio.

Stefano Peschiaroli
@StePeschiaroli