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EUROPA “Renzi vs Varoufakis” – Una caduta di stile del Presidente del Consiglio eletto da nessuno. Si metta in gioco se ha il coraggio, invece di colpire chi ha già perso

 

“Signor primo ministro, lei non si è liberato di me, partecipando al vile golpe contro Alexis Tsipras e la democrazia greca lo scorso luglio, si è sbarazzato della sua integrità di democratico europeo, e forse della sua anima”. Questa è la risposta di Yanis Varoufakis, alla provocazione giunta da Matteo Renzi a seguito del risultato elettorale in Grecia.

Parole dure quelle dell’ex ministro delle Finanze elleniche, che ha risposto per le rime alla solita spavalderia, per lo più ingiustificata, del Presidente del Consiglio italiano.

Una spavalderia insolente e inopportuna; il solito Renzi sempre pronto ad approfittarsi delle disgrazie altrui.

Uno sciacallaggio elettorale ad opera di un Presidente del Consiglio non eletto dal suo popolo, ad opera di un segretario di partito che ha ottenuto la leadership grazie a delle primarie all’acqua di rosa.

La cosa peggiore è che Renzi persevera nel mantenere quest’atteggiamento sciocco e insolente nel totale silenzio dei suoi cari giornaloni, che scodinzolanti quasi benedicono le sortite strampalate del premier.

La battuta irriverente su Varoufakis, almeno ai nostri occhi, ci consegna l’immagine di chi vigliaccamente vuole colpire un uomo già ferito.

Sorprende che tali comportamenti vengano manifestati da un personaggio che si definisce amante dello sport e della sua etica; immaginate Renzi deridere la Vinci dopo la sconfitta contro la Pennetta agli Us Open? D’altronde lui era li, avrebbe potuto tranquillamente farlo.

Varoufakis ha saputo rispondere senza alcuna caduta di stile, sottolineando invece l’incoerenza politica del segretario del Pd, ammanicato con l’eurocentrismo tedesco e pronto a pugnalare alle spalle lo Tsipras di qualche mese fa.

Il tutto dopo averlo accolto a festa e con grandi proseliti qui in Italia, nelle settimane precedenti al successo della Troika sul governo greco.

Non sorprende affatto che Renzi abbia fatto lo stesso con il leader della sinistra inglese Jeremy Corbyn; considerato il leader della sinistra dei “loser” e paragonato ai Washington Generals, la squadra di basket più perdente della storia, Corbyn è stato maldestramente utilizzato da Renzi per mandare un messaggio alla sinistra dem del suo partito.

In gergo popolare avremmo detto “dire a suocera perché nuora intenda”; Renzi infatti sostenendo la tesi che “chi di scissione ferisce, di elezioni perisce”, ha lanciato un monito agli oppositori della sua linea politica, soprattutto in chiave riforme.

Sembra assurdo dover raccontare tutto ciò, ma è la triste realtà che ci offre il nostro Presidente del Consiglio. Un personaggio che partorisce analisi politiche dall’alto del suo 40% alle europee con l’astensione oltre il 50%.

Un professionista della politica che quanto prima sarà messo di fronte alla verità; solo allora potrà recuperare la sua anima. Per l’integrità sarà dura.

Stefano Peschiaroli
@StePeschiaroli