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Brunetta: Volkswagen, “Inciderà su Pil, Renzi andrà a sbattere e impatto sarà forte”

 

“Su Volkswagen si consuma l’ultimo scontro, indiretto, tra il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, e il ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan. Il primo si dice ‘non preoccupato per la crescita’, che ‘è nelle mani degli italiani e siamo più forti anche della Germania’. Il secondo aveva dichiarato: ‘Un colpo molto duro alla fiducia. Temo effetti a catena, spero limitati, anche sull’industria italiana’, come ricorda oggi ‘Repubblica’.

Conosciamo l’indole del professor Padoan, che in quanto, appunto, professore, ha ben chiara la situazione economica e finanziaria italiana, europea e internazionale; ma che nella veste di ministro perde poi lucidità e si allinea alle posizioni del suo presidente del Consiglio. Ci aspettiamo, quindi, che nelle prossime dichiarazioni anche Padoan si dica non preoccupato per la crescita. Solito copione, ma non è questo il punto.

Il punto è che preoccupati sono, invece, gli italiani. Che proprio nel momento in cui cominciavano a riacquistare un po’ di fiducia, e magari programmare nuovi acquisti di beni durevoli, si bloccano davanti alle notizie che vengono dalla Germania. E non solo: anche da Cina e Stati Uniti.

Sulla Germania: lo sa Renzi che quei lumicini di crescita del Pil di cui si vanta tanto derivavano proprio dal fatto che il settore automobilistico era ripartito? Lo scandalo Volkswagen rimette tutto in discussione. Se, per gli ‘effetti a catena’ di cui parlava proprio Padoan-professore, in Italia si ferma il settore automobilistico, frena anche la crescita del paese. E i conti sono tutti da rifare.

Su Cina e Stati Uniti: tiene conto, Renzi, nelle sue audaci stime di crescita del Pil, di quel che avviene fuori dall’Italia? Del contesto internazionale di cui necessariamente risente l’economia del nostro paese? Il crollo della Cina ha portato addirittura la Federal Reserve a rivedere le sue posizioni e ad assumere un atteggiamento cauto e di attesa sul rialzo dei tassi di interesse. Perché il governo italiano, invece, si ostina ad andare avanti come un treno facendo finta di non vedere quello che succede nel mondo? Un treno che prende sempre più velocità. Ma che è diretto contro un muro. Quando andrà a sbattere, l’impatto sarà forte”.