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Brunetta: Lavoro, “Dati rappresentano realtà differente da quella che racconta Renzi”

 

“Il trionfalismo del presidente del Consiglio, Matteo Renzi, sui dati diffusi oggi dall’Istat sul mercato del lavoro è ancora una volta assolutamente mal riposto. I dati rappresentano una realtà differente da quella che racconta Renzi. Vediamo perché.

1) Finita l’ubriacatura delle trasformazioni dei primi mesi del 2015, incentivata dalla decontribuzione, il modesto aumento dei posti di lavoro appare ora trainato dall’occupazione a termine e non da quella permanente: nell’ultimo mese (agosto), la prima aumenta di 45mila unità, mentre la seconda solo di 25mila. Nel trimestre, l’occupazione a termine aumenta di 94mila unità, mentre quella permanente di sole 13mila.

2) Per quanto riguarda il lavoro autonomo, continua la sua progressiva erosione.

3) Il tasso di disoccupazione giovanile aumenta, e ad agosto si avvicina drammaticamente al 41%. Nonostante Jobs Act e decontribuzione, rispetto ad un anno fa abbiamo più giovani inattivi e solo un impercettibile aumento degli occupati.

4) Si registra un deterioramento del mercato del lavoro femminile rispetto a quello maschile, con il tasso di disoccupazione delle donne che nell’ultimo mese aumenta.

5) Infine, il confronto con l’Europa ci dice che siamo ancora distanti dal dato della Germania (disoccupazione al 4,5%) e sopra la media dell’Unione europea, la quale a sua volta diminuisce per effetto delle politiche monetarie della Bce.

È, dunque, chiaro che, al contrario di quanto dice Renzi, l’effetto Jobs Act sull’occupazione è nullo. Per ripartire serve una diversa politica economica. Non è con gli slogan, o con l’imbroglio, che si governa il paese”.