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RENZI VS MARINO. Battaglia all’ultima gaffe. Chi la spunterà?

 

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enzi contro Marino, Marino contro Renzi. Una sfida che va avanti da mesi, in cui i 2 gladiatori della gaffe si sfidano colpo su colpo, senza risparmiarsi. Il risultato è che l’uno aiuta l’altro ad affondare. Col rischio, però, di trascinarsi dietro il Paese. Abbiamo selezionato 5 tra le gaffe più recenti dei nostri eroi.

 

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IGNAZIO MARINO

 

1. 3 maggio 2015 – I giornali danno spazio ad alcuni rumors che vorrebbero il prefetto Franco Gabrielli come Commissario per il Giubileo. Ciò sminuirebbe il ruolo di Marino. Che, durante un evento a Siena, commenta: “Come sapete non leggo i giornali, a casa li usiamo per incartare il pesce e le uova”. Uscita infelice.

2. 9 giugno 2015 – Si vota la sostituzione dei consiglieri comunali arrestati. Il Movimento 5 stelle manifesta in Piazza del Campidoglio, tirando fuori cartelli con la scritta ‘Onestà’. Finita la votazione Marino si burla dei grillini: ride, tira baci, fa il gesto della vittoria, si alza le mani da solo sopra la testa in segno di vittoria. Perché?

3. 21 giugno 2015 ­– A margine di una manifestazione del Pd romano, il sindaco incalza i politici di destra: “Ma non hanno vergogna? Perché non tornano nelle fogne da dove sono venuti? È la che devono andare”. Bell’esempio.

4. 22 settembre 2015 ­– Ignazio Marino vola a Philadelphia per assistere alla prima visita di Papa Bergoglio agli Usa. A suo dire su esplicito invito del Papa. Che però replica: “Marino non è stato invitato, né da me né dagli organizzatori. È venuto spontaneamente”. La controreplica del Campidoglio è comica: “Il sindaco non ha mai parlato di invito del Pontefice”. Un bel tacer non fu mai scritto.

5. 28 settembre 2015 – Sul suo profilo Facebook, Marino pubblica un video per commentare le polemiche relative al suo viaggio negli States: “In treno verso l’aeroporto dopo l’ultimo incontro con potenziali investitori per Roma. Sto leggendo tutti gli articoli pubblicati in queste ore: sono stufo di certa stampa che cerca e alimenta polemiche che non fanno altro che danneggiare la nostra città”. Video risibile, per non dire ridicolo. Sei tu che stai danneggiando Roma.

 

 

MATTEO RENZI

 

1. 15 luglio 2015 – Incontro diplomatico a Nairobi. Il premier si presenta in assetto da trincea, con tanto di giubbotto antiproiettili, che fuoriesce vistosamente dalla giacca, suscitando sdegno e polemiche. E da incontro si passa a caso diplomatico.

2. 11 settembre 2015 – Cerimoniale a Palazzo Chigi per celebrare il contratto record con il Kuwait per l’acquisto dei caccia Eurofighter. Matteo Renzi organizza il pranzo ufficiale per la riuscita collaborazione tra Finmeccanica, Ministero della Difesa e vertici militari, protagonisti di un affare da oltre circa otto miliardi di euro. Poco prima di sedersi, l’Alto Ufficiale kuwaitiano (che assieme allo sceicco Jaber Mubarak Al-Hamad Al-Sabah aveva firmato il contratto miliardario) viene escluso dal tavolo d’onore. Si erano dimenticati di riservargli un posto. A rischio tutto l’affare perché il Kuwait se la prende.

3. 13 settembre 2015 – Il premier celebra la straordinaria finale degli Us Open, torneo tra i più importanti del circuito femminile (WTA), tutta tricolore: Flavia Pennetta e Roberta Vinci le contendenti in finale, vittoriosa la prima. Premier sorridente davanti alla bandiera italiana. Esposta, però, al contrario. Bazzecole.

4. 17 settembre 2015 – Riforma costituzionale. Matteo Renzi su Twitter: “Aspettiamo la riforma della Costituzione da 70 anni”. Se non fosse che la Costituzione, di anni, ne ha solo 67.

5. 27 settembre 2015 – “Gender Equality and Women’s Empowerment” al Central Park di New York organizzato dall’Onu. Fiera della gaffe per Matteo Renzi. Il premier viene chiamato sul palco, ma non risponde alla chiamata. Al suo posto un orecchiabile motivetto lo sostituisce. Disertore? No, in ritardo: “Ci siamo fermati a parlare con Bill e Melinda”. Mah. Se non fosse che il suo discorso è interrotto per ripetuti guasti al microfono. Ma, visti i contenuti, questo è veramente il minore dei mali.

 

 

Finché l’elettore italiano non vi separi. Speriamo prestissimo.

Renzi Marino

 Danilo Stancato

Twitter: @DaniloStancato