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Brunetta: Fisco, “Pressione fiscale aumenta, Renzi imbroglione politico”

 

 

“È in campagna elettorale perenne il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, e ogni volta che va in tv non si trattiene dal fare nuovi proclami e rilanciare sul programma del suo governo, diverso, tra l’altro, da quello con cui il Partito democratico si è presentato alle elezioni del 2013.

Lo ha fatto domenica scorsa, a ‘In Mezz’ora’, non solo sul tema del canone Rai, ma soprattutto annunciando che il Pil crescerà nel 2015 ancor più di quanto previsto nella Nota di aggiornamento del Documento di economia e finanza (Def), che a sua volta aveva rivisto a rialzo, neanche due settimane fa, le precedenti stime del governo, di aprile. E userà questo nuovo margine, ha detto sempre Renzi domenica, per tagliare l’Ires già dal 2016 e non, com’era stato pianificato in principio, dal 2017.

Con questa operazione, che si unisce alla cancellazione delle tasse sulla prima casa e alla disattivazione delle clausole di salvaguardia contenute nella Legge di stabilità dello scorso anno, secondo la narrazione di Renzi, diminuirà la pressione fiscale in Italia.

Appunto, secondo la narrazione di Renzi. Perché quello che, invece, è scritto nei documenti ufficiali del governo, vale a dire, ultima, la già citata Nota di aggiornamento del Def, nel triennio 2015-2017 la pressione fiscale in Italia aumenta. Dopo essere aumentata, anche, di tre decimali (dal 43,4% al 43,7%), dal 2014 al 2015, nell’anno degli 80 euro.

A pagina 32 della Nota, infatti, come hanno fatto notare pure i tecnici del Servizio Bilancio del Senato, la pressione fiscale a legislazione vigente, vale a dire stando alle norme che sono già Legge e non ai sogni del premier, crescerà dal 43,7% del 2015 al 44,2% del 2016 e, ancora, dal 44,2% del 2016 al 44,3% del 2017. Complessivamente, dal 2014, cioè da quando Renzi è a palazzo Chigi, al 2017 la pressione fiscale nel nostro paese aumenta di quasi un punto di Pil (dal 43,4% del 2014 al 44,3% del 2017). Altro che ‘abbassiamo le tasse’.

Queste ultime, sempre secondo quanto scritto nella Nota di aggiornamento del Def, calerebbero leggermente solo nel passaggio dal ‘tendenziale’ al ‘programmatico’, vale a dire se il governo disinnescasse davvero le clausole di salvaguardia che prevedono l’aumento dell’Iva, fino al 25,5% nel 2018, e delle accise. Ma nel documento presentato la scorsa settimana il governo non dice come intende farlo, perché, come noto, non sa come farlo.

Ci dica, Renzi, ora e subito (per usare i suoi toni) come eviterà l’aumento di Iva e accise contenuto nella Legge di stabilità del suo governo dello scorso anno per ridurre davvero la pressione fiscale in Italia. O verrà fuori la sua vera natura: quella di imbroglione politico”.