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Brunetta-Gelmini: Riforme, “Da FI scelta responsabile, ora altre modifiche, anche ad Italicum”

 

“La scelta di Forza Italia ieri al Senato corrisponde pienamente all’identità del nostro movimento e agli obiettivi primari di questa fase politica, votati all’unanimità dall’ultimo Consiglio nazionale del 4 agosto. Si tratta di migliorare il testo della riforma costituzionale in discussione e della legge elettorale già approvata, per disinnescare il grave rischio di regime insito nel combinato disposto dei due provvedimenti.

Noi non siamo mai stati né mai saremo per il tanto peggio tanto meglio. L’emendamento della senatrice Dirindin sulla dichiarazione dello stato di guerra era decisamente peggiorativo e metteva in questione la sicurezza del nostro Paese dinanzi a un attacco esterno. Il nostro faro è il bene del popolo, che mai metteremo tra parentesi per un calcolo tattico contingente.

Quella del presidente Romani e del nostro gruppo parlamentare è stata dunque una decisione coraggiosa e responsabile. Sicuramente una scelta difficile. Si è prestata a strumentalizzazioni da parte delle altre opposizioni. Ma la rivendichiamo pienamente e dimostra una volta di più la nostra moralità politica, dandoci autorevolezza per chiedere ulteriori cambiamenti rispetto a quelli positivi in corso, come la scelta dei senatori da parte dei cittadini e la clausola di salvaguardia nell’elezione del presidente della Repubblica con l’innalzamento del quorum.

Altri cospicui miglioramenti potranno e dovranno esserci in questa riforma del bicameralismo, specie nel senso delle funzioni del Senato con un recupero autentico dello spirito federalista. E dovranno determinare nel governo la chiara volontà di modificare subito l’Italicum, attribuendo il premio di maggioranza alla coalizione e non alla lista.

Questa è la nostra linea, nulla di nuovo rispetto a quella espressa dal nostro Consiglio nazionale. E nessuno creda di trasformare questa nostra limpida scelta in occasione per interrompere un cammino di alleanza nel centrodestra che è l’unica speranza di questo Paese”.