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SEL. Il partito di Nichi Vendola pronto a cambiare nome, pelle e organigramma. Qualcosa si muove: evviva, almeno c’è vita a sinistra

 

 

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ppur si muove. Qualcosa.

 

La sinistra, quella vera, prova a ripartire dalle proprie macerie, quelle rimaste a terra dopo il passaggio dell’uragano Renzi.

 

Sel, dopo aver dato il ben servito definitivo (almeno a parole) al segretario del Pd, tenta di ricostruirsi e di rincollare i cocci per dare vita ad una nuova formazione, che potrebbe anche accogliere le recenti costole fuoriuscite dal Pd.

 

Una sorta di coalizione civica che, in vista dei prossimi appuntamenti elettorali, sia alternativa di sinistra al “partito abaco” di Matteo Renzi, che ha perso definitivamente qualsiasi carattere identitario.

 

È Nichi Vendola a confermarlo: “Il Pd non è più il nostro destino. Non c’è più il centrosinistra, Renzi lo ha ucciso, frantumato, accogliendo pezzi del centrodestra: con Verdini ha legittimato il trasformismo che si mostra così impudicamente”.

 

Lo diciamo con franchezza: ben venga un’alternativa di sinistra vera, piuttosto che il Pd forgiato a immagine e somiglianza del Presidente del Consiglio.

 

Gli elettori di sinistra sono una fetta importante dell’Italia, seppur minoritaria.

 

Che almeno siano rappresentati da un partito di sinistra, non da un partito sinistro, a caccia di numeri e uomini da saccheggiare ad altri partiti, sia per rimpinguare le proprie fila, sia per far sì che la maggioranza di governo resti tale, a costo di sacrificare: tradizione, ideali, valori, storia, coerenza. Per l’appunto: a immagine e somiglianza di Renzi.

 fASSINA

L’intento, quindi, è positivo. Certo, ci sarà un gran daffare:  

 

tra il gruppo di Pippo Civati, “Possibile”, quello di Stefano Fassina, “Futuro a sinistra”, la coalizione sociale di Maurizio Landini, i fuoriusciti di ultima generazione in cerca di casa (vedi Corradino Mineo) e la nuova configurazione di Sel l’impresa sembra titanica.

 

Ma preferiamo chi resta fedele ai propri ideali, piuttosto che il calderone messo a bollire da Renzi.

 

“In tutto il Paese, ma soprattutto in grandi città come Roma e Torino, chiamate a breve al voto, è urgente costruire una vera alternativa di Renzi”, ha dichiarato Fassina. E se lo dice anche lui…

 

 

 

Renzi voleva rottamare. Invece ha rotto e basta. Anche quelli di sinistra.

Danilo Stancato

Twitter: @DaniloStancato