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CASO MARÒ – L’orgoglio e la fierezza per le nostre forze armate lascia spazio ad un inesorabile velo di tristezza. Sarebbe stato bello accogliere i nostri eroi all’ombra del Milite Ignoto e consegnare loro un caloroso abbraccio nazionale. Berlusconi e Forza Italia mantengono il loro impegno e si batteranno affinché vengano destinate maggiori risorse a tutto il comparto sicurezza

 

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Quella di oggi è una celebrazione delle forze armate molto amara. La bella parata, con la spettacolare esibizione delle frecce tricolori, lascia nei nostri cuori un doloroso velo di tristezza.

Il nostro pensiero non può che essere rivolto ai due Marò, due eroi, che dopo ben quattro anni sono ancora prigionieri dell’inefficienza diplomatica italiana, prima ancora che del governo indiano.

Quattro anni di totale incapacità governativa, l’impossibilità di riuscire ad imporre sulla scena internazionale la ferma volontà di riportare a casa due connazionali tenuti ingiustamente prigionieri dall’India.

Latorre per un beffardo destino è riuscito ad ottenere un permesso di rientro per un periodo di convalescenza successivo ad un’ischemia che lo aveva colpito, mentre Girone è ancora a Nuova Delhi.

Sarebbe stato bello oggi poterli accogliere all’ombra del Milite Ignoto e regalare loro un caloroso abbraccio nazionale.

Ma purtroppo viviamo in un Paese dove ci sono forze politiche sinistre, che addirittura reputano giusta la privazione di libertà inflitta ai due Marò.

Tutto ciò, nonostante il diritto e non un verticale senso patriottico, legittima i nostri intenti affinché i Marò possano tornare a vivere e a respirare la loro libertà.

A tal proposito, sottolineiamo gli sforzi che la stragrande maggioranza delle forze politiche di centrodestra stanno compiendo in questa battaglia.

Le parole del vicepresidente del Senato Maurizio Gasparri ci auguriamo servano da monito a Renzi e al suo governo, nella speranza che riesca a risolvere nel minor tempo possibile questa controversia.

Il senatore azzurro in particolare indica la via intrapresa da Forza Italia e da Silvio Berlusconi attraverso una serie di proposte ed emendamenti alla Legge di Stabilità, con lo scopo di destinare maggiori risorse e quindi tutele a tutto il comparto della sicurezza, soprattutto per rinnovare il contratto del pubblico impiego, stanziando risorse per almeno 2 miliardi all’anno, e non i miseri 300 milioni del governo Renzi.

Ecco le parole di Gasparri: “Il 4 novembre era un tempo dedicato in maniera sentita alla celebrazione delle forze armate. Oggi la ricorrenza è stata ridimensionata, ma ciò non ci impedisce di rendere omaggio agli uomini e alle donne in divisa, onore dell’Italia. Ricordiamo in particolare la difficile condizione che vivono i due marò, uno dei quali è ancora sequestrato in India nell’ignavia del nostro governo che nulla fa per risolvere questa dolorosa vicenda. Ma oggi vogliamo anche ribadire, e lo faremo durante la Consulta sicurezza di FI insieme a Silvio Berlusconi e ai sindacati e Cocer delle forze armate e delle forze di polizia, che devono essere rinnovati i contratti del comparto con un adeguato stanziamento di risorse. Ho sollevato questo problema in sede di parere alla legge di stabilità in commissione Difesa al Senato, dove ho preso atto che tutti i gruppi hanno accolto il nostro appello affinché nel bilancio siano trovate cifre ben più consistenti di quelle offensive sin qui destinate da Renzi al personale in divisa. Presenteremo appositi emendamenti alla legge di stabilità e faremo del rinnovo contrattuale  e del riordino delle carriere una priorità da sostenere con determinazione non soltanto in occasioni rituali come oggi”.

Purtroppo non sorprendono le solite parole di circostanza del Presidente Mattarella, che proprio stamane in occasione delle celebrazioni ha ribadito il suo sostegno, francamente non capiamo quale, ai due fucilieri.

Un sostegno puramente verbale a nostro avviso, lo stesso di cui si è macchiata anche la ministra Pinotti che dice testualmente: “Li sosterremo fino alla fine della loro difficile e complicata vicenda”.

Noi pensiamo che la loro difficile e complicata vicenda possa terminare con la caduta di questo governo, il terzo non eletto dal popolo, il terzo privo di quella spinta e di quel sentimento  nazionale in grado di riportare a casa i nostri eroi.


Stefano Peschiaroli
@StePeschiaroli