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Brunetta: NCD, “Cari Alfano, Lupi e compagni, l’Imu sulla prima casa si paga”

 

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“Checché ne dicano il governo e i ministri di Ncd al governo, sulla prima casa dovremo pagare. Tanto quest’anno, quanto a partire dal 2014. E quello che le famiglie italiane non pagheranno sulla prima casa sarà più che compensato dalla tassazione sulle seconde case. Questa è la verità, cari Alfano, Lupi e compagni. Andiamo per gradi, dato che le norme che determinano quello che succederà nel 2013 e quello che succederà dal 2014 in poi sono contenute in 2 provvedimenti diversi.

 

2013. Altro che eliminazione totale dell’Imu sulla prima casa e sui terreni e fabbricati agricoli. Il testo, ancora semiclandestino, del decreto di abolizione della seconda rata prevede che il gettito atteso dai comuni che per l’anno 2013 hanno deliberato aliquote sulla prima casa superiori a quella standard, verrà rimborsato dallo Stato solo per metà degli importi, mentre l’altra metà dovrà essere versata a gennaio 2014 dai cittadini. Un pessimo segnale: ci troviamo di fronte a un premio per i comuni meno efficienti, quelli che hanno aumentato le aliquote per far fronte a spese che nessuno è in grado di controllare. Mentre quei comuni che si sono comportati con parsimonia, non aumentando le aliquote dell’Imu sulla prima casa per non gravare sui propri concittadini, non riceveranno un euro in più. Primo imbroglio, dunque!

 

2014. Quanto al gettito totale della nuova Imposta unica comunale, ricordiamo al senatore Antonio D’Alì che il tetto del 2,5% relativo alla Tasi sulle prime case è limitato al solo anno 2014. E che quindi i conti dei contribuenti esploderanno a partire dal 2015 (fino a 5,1 miliardi di imposizione solo sulle prime case). Inoltre, ipotizzando che i Comuni utilizzino al massimo la propria autonomia impositiva sulle seconde case, come hanno già cominciato a fare nel 2013, il solo gettito derivante da Imu + Tasi sulle seconde case ammonterà a più di 23 miliardi di euro. Se a questi aggiungiamo altri 2,1 miliardi derivanti dalla Tasi sulle prime case, il totale ammonta a 25,1 miliardi nel 2014 e a 28,1 miliardi a partire dal 2015. Impossibile prevedere, inoltre, il gettito della Tari, lasciato alla discrezionalità dei singoli Comuni. Di cui, però, non si può non tener conto ai fini dell’esborso complessivo che gli italiani si troveranno a subire. Pertanto, il limite di gettito massimo indicato dal senatore D’Alì (22 miliardi) non trova riscontro nel testo della Legge di stabilità: secondo imbroglio!

 

Ricordiamo, infine, per completezza, che la quota di tassazione sui servizi indivisibili è una nuova perversa invenzione, che configura la fattispecie della duplicazione d’imposta, in quanto i cittadini italiani già versano allo Stato la propria parte di contribuzione a tali servizi attraverso le addizionali comunali all’Irpef.

2013 e 2014: sulla casa 2 imbrogli belli e buoni. Ancora una volta ribadiamo, al governo e ai ministri di Ncd: chi volete prendere in giro?”.