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Brunetta: “Se Consulta boccia porcellum decadono 148 deputati eletti grazie a premio di maggioranza”

 

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“Il prossimo 3 dicembre, com’è arcinoto, è fissata l’udienza della Corte costituzionale per valutare la legittimità costituzionale della legge elettorale delle Camere, sollevata con ordinanza 12060/13 dalla I sezione civile della Corte di Cassazione. Insomma: la consulta si esprime sul cosiddetto Porcellum”. Così Renato Brunetta, capogruppo di Forza Italia alla Camera dei deputati, in un intervento su “Il Foglio”.

 

“Non è il caso di trattare la questione per slogan. Il caso è serio. Prima di entrare in quelle che orrendamente si chiamano tecnicalità (di cui ha trattato di recente il costituzionalista Giovanni Guzzetta), mi permetto una premessa ‘pop’. Se la Consulta dovesse bocciare il Porcellum in riferimento alla mancanza della soglia minima per il premio di maggioranza, automaticamente deputati e senatori eletti grazie ad un regalo incostituzionale, se non ancora convalidati dalle rispettive Camere, decadrebbero, e dovrebbero essere rimpiazzati da quanti sono stati incostituzionalmente esclusi”.

 

“I calcoli consentono di ritenere – lasciando perdere il Senato che mi risulta aver già provveduto alla convalida dei suoi membri – che i deputati di sinistra ‘abusivi’ sarebbero 148 (da 340 scivolerebbero a 192). Il centrodestra avrebbe in tutto solo due onorevoli in meno del centrosinistra, situandosi a 190 e guadagnandone dunque 66 rispetto agli attuali 124. Non è un discorso ipotetico del terzo tipo. Ha ragioni giuridicamente fondate”.

 

“ I possibili effetti della pronunzia dipendono ovviamente dal suo contenuto. E mentre è chiaro che l’inammissibilità o il rigetto nel merito, non determinano particolari conseguenze, numerosi problemi si pongono nel caso dell’accoglimento. Quanto all’impatto sulla legislatura in corso, non vi sono dubbi che vi sarebbero degli effetti giuridico-costituzionali”.

 

“Va infatti considerato che le sentenze di annullamento della Corte costituzionale non valgono solo per il futuro, ma hanno effetto retroattivo, a meno che le situazioni del passato non siano ormai giuridicamente definite e concluse”.

 

“Quanto poi al problema della nuova legge elettorale, essa dovrebbe venire adottata dal Parlamento nella “nuova” composizione a seguito della ridefinizione dell’assegnazione dei seggi o dal governo con un decreto-legge di emergenza limitato a tamponare la situazione in vista dell’elezione di un nuovo Parlamento legittimo cui spetterebbe di riesaminare la questione”, conclude Brunetta.