“Al buon Cuperlo, candidato perdente alle primarie del Partito democratico, ricordiamo una cosa che dovrebbe sapere ma che forse ha dimenticato, troppo preso dai dibattiti e dalle polemiche congressuali.
Forse non ricorda che le elezioni del febbraio 2013 il Pd non le ha vinte, e che quindi il governo che si era formato successivamente, e che ha ottenuto la fiducia in Parlamento lo scorso 29 aprile, era un governo di larghe intese che doveva dare pari dignità a tutti. Come può pensare, il buon Cuperlo, che il solo Pd potesse imporre la sua voltontà a tutto l’esecutivo? Come può chiamare le giuste istanze del Pdl ricatti?
Solo una logica molto zoppicante, e rimasta ancora legata ai dogmi egemonici del comunismo, può definire in tal modo una normale dialettica politica in una alleanza di governo.
Ci dispiace per queste battute, alla Renzi o alla Civati, di Cuperlo. Evidentemente le primarie e i congressi fanno male all’intelligenza e alla buona creanza politica. Da tempo ce ne siamo fatti una ragione”.