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ECONOMIA. Legge di stabilità 2014 – 2016 : una sintesi provvisoria

 

Legge di stabilità

Il 15 ottobre 2013 il Consiglio dei Ministri del governo guidato da Enrico Letta ha varato la Legge di Stabilità per il triennio 2014-2016. Il valore complessivo del provvedimento è di circa 11,5 miliardi nel 2014, oltre a 7,5 nel 2015 e 7,5 nel 2016. La manovra stanzia nuove risorse per lo sviluppo e il finanziamento di esigenze indifferibili, in particolare attraverso il rifinanziamento del Fondo sviluppo e coesione, le disposizioni in materia di Aree interne, i contratti di sviluppo e il Fondo crescita sostenibile. Delle nuove misure sono previste anche in materia di ambiente e tutela del territorio, come lo stanziamento di 180 milioni di euro per il potenziamento degli interventi straordinari per la difesa del suolo, di 90 milioni per il Piano nazionale di tutela e gestione della risorsa idrica, la costituzione di un fondo con dotazione di 60 milioni per il piano straordinario di bonifica delle discariche abusive.

 

 

 

 

Il capitolo più importante della manovra riguarda sicuramente le misure fiscali per il lavoro e le imprese, che comprendono la linearizzazione parziale delle detrazioni Irpef sul lavoro dipendente, le deduzioni Irap per le nuove assunzioni con contratto a tempo indeterminato, l’aiuto alla crescita economica (ACE) con l’incremento dell’aliquota del rendimento nozionale al 4,2, 4,75 e 5 per cento nel triennio 2014-2016, le detrazioni per ristrutturazioni edilizie ed interventi di riqualificazione energetica, la rivalutazione dei valori dei beni di impresa e delle partecipazioni, il riallineamento dei valori impliciti nelle partecipazioni , le rettifiche e riprese di valore dei crediti ai fini Irap per i soggetti che operano nei settori bancario, finanziario e assicurativo. Di particolare importanza è la norma che prevede la deducibilità quinquennale delle svalutazioni e perdite su crediti delle banche e delle società assicurative, che dovrebbe contribuire a migliorare la sostenibilità patrimoniale degli istituti finanziari in vista degli stress test che l’European Banking Authority effettuerà nel 2014. Altre misure per le imprese e le società riguardano la facoltà di portare in deduzione anche in periodi di imposta successivi, o di richiedere il rimborso, l’onere corrispondente alle somme restituite al soggetto erogatore assoggettate a tassazione in anni precedenti, la restituzione completa del contributo addizionale del 1,4% ASPI nel caso di trasformazione del rapporto di lavoro a tempo determinato in rapporto al lavoro a tempo determinato, le misure per il contrasto delle crisi d’impresa attraverso l’istituzione di una cabina di regia presso il Ministero dello Sviluppo Economico, e la riduzione dei premi INAIL nel limite complessivo di un importo pari a 1 miliardo di euro a decorrere dal 2014.

 

Un altro importante capitolo che la manovra prevede è quello relativo alle misure di carattere sociale, quali il rifinanziamento degli ammortizzatori in deroga, l’aumento della dotazione per i salvaguardati, l’autorizzazione della spesa di 280 milioni di euro del Fondo per le non autosufficienze, 400 milioni destinate alla liquidazione della quota del 5 per mille nell’anno 2014, 100 milioni destinati ai lavori socialmente utili per l’anno 2014, l’incremento della dotazione per 250 milioni di euro per la carta acquisti, il rifinanziamento di 10 milioni di euro per il Fondo nazionale contro la violenza sessuale e di genere, 121 milioni per i rimborsi relativi alla mobilità internazionale sanitaria e il rifinanziamento di 5 milioni per il fondo per la distribuzione di derrate alimentari alle persone indigenti.

 

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Norme specifiche vengono dettate anche per quanto riguarda il cofinanziamento nazionale dei programmi dell’Unione europea per il periodo di programmazione 2014/2020, a valere sui fondi strutturali, del FEASR e del FEAMP, la destinazione fino al limite di 60 milioni di euro per azioni di cooperazione allo sviluppo a complemento della politica di cooperazione dell’Unione Europea. Con la manovra vengono inoltre rifinanziate le missioni di pace, con incremento del relativo fondo per 850 milioni di euro ma anche altre esigenze indifferibili e ulteriori finanziamenti quali quelle per il terremoto in Abruzzo, per il sisma del Pollino (15 milioni), per il fondo per il rifinanziamento ordinario delle università (150 milioni), per le scuole non statali (220 milioni), per il sostegno all’editoria (120 milioni), per la flotta aerea del Corpo Forestale dello Stato (5 milioni), per il fondo per la tenuta in efficienza dello strumento militare (50 milioni), per il fondo esigenze di funzionamento dell’arma dei Carabinieri (10 milioni), per l’organizzazione della Presidenza italiana del Consiglio dell’Unione Europea (68 milioni), per l’Istituto mediterraneo di ematologia (3,5 milioni), per potenziare il contrasto all’evasione fiscale (100 milioni), per la revisione del catasto (230 milioni), per la restituzione del contributo di solidarietà delle pensioni alte (80 milioni), per l’assunzione di magistrati ordinari (75,2 milioni), per la proroga dei magistrati ordinari, per le agevolazioni sul gasolio per agricoltura (41 milioni), per i rimborsi del settore bieticolo e saccarifero (5 milioni), per Radio Radicale (20 milioni).

 

 

Il capitolo sulla razionalizzazione della spesa pubblica prevede disposizioni di vario tipo quali quelle per la trasparenza e la semplificazione delle procedure di concessione dei contributi statali alle istituzioni culturali, il “Pacchetto norme Demanio”, la definizione di un programma straordinario di cessione di immobili pubblici tale da consentire introiti per il periodo 2014-2016 non inferiori a 500 milioni di euro, norme sulle forniture militari alla Difesa, sul Consiglio di presidenza della Giustizia tributaria, sulle spese elettorali, sul cedolino unico per tutti i Corpi di polizia, sul Garante per il contribuente, su CAAF e patronati, sul fondo Irap professionisti, sul fondo affitti e sulla riduzione per crediti da imposta, sull’Antitrust, sull’apporto della casse professionali agli obiettivi di finanza pubblica, sull’incremento del 3% del fabbisogno delle università, sulla Sicot-Consip, RAI, Promuovitalia, sul monitoraggio dei costi standard, sui medici specializzandi e sul nuovo commissario per la spending review. Le spese concernenti i trasferimenti correnti in favore di imprese pubbliche e private sono ridotte di circa 630 milioni di euro in tre anni, mentre le spese relative ai consumi intermedi sono ridotti di 560 milioni di euro.

 

 

 

Un altro capitolo fondamentale della finanziaria riguarda le norme relative alla razionalizzazione della spesa per il pubblico impiego. Le nuove norme sul computo dell’indennità di vacanza contrattuale e le disposizioni per il personale della sanità e per il personale convenzionato con il Sistema Sanitario Nazionale comporteranno risparmi di spesa pari a 740 milioni. In tema di contrattazione, sono ridotte le risorse destinate al trattamento economico accessorio dei pubblici dipendenti. La riduzione del 50% degli onorali spettanti agli avvocati della PA garantiranno 150 milioni di euro, mentre i nuovi limiti al trattamento economico complessivo per il personale della PA comporterà risparmi per 5 milioni.

 

generiche Inps

 

In materia di razionalizzazione della spesa previdenziale, viene introdotta la deindicizzazione delle pensioni in misura variabile per i trattamenti pensionistici complessivamente pari diverse volte il trattamento minimo INPS. Inoltre, è abbassata a 50mila euro la soglia per la rateizzazione della liquidazione della buonuscita dei dipendenti pubblici, introdotto un contributo di solidarietà pari al 5 per cento per la parte eccedente le pensioni di 100mila euro, nonché pari al 10 per cento per la parte eccedente i 150mila euro e al 15 per cento per la parte eccedente i 200mila euro. Viene inoltre introdotto un requisito reddituale per il riconoscimento dell’indennità di accompagnamento.

 

 

Relativamente alle norme sul patto di stabilità interno delle Regioni, vengono introdotte regole relative al complesso delle spese finali regionali, che non può essere superiore a 19.390 milioni di euro per l’anno 2014 e 19.340 milioni per gli anni 2015,2016 e 2017.

 

 

Altre norme vengono infine introdotte anche relativamente all’allentamento del patto di stabilità interno degli enti locali e al pagamento dei debiti degli enti locali.

 

 

 

PER APPROFONDIMENTI, CONSULTA “IL MATTINALE – 16 ottobre 2013”