Socialize

Brunetta: Rai, “Per Gubitosi resta un unico passo decoroso, le dimissioni”

 

 

10RB

 

 

“Non si possono che chiedere le dimissioni del dirigente pubblico di una televisione di servizio pubblico, com’è la Rai, dopo le gravi, inaccettabili dichiarazioni del direttore generale della Rai, Gubitosi, che ho già censurato nella sede istituzionale della Commissione di Vigilanza. Non è tollerabile che un dirigente pubblico vanti l’equilibrio, il pluralismo e la “trasparenza” dell’informazione di “Che tempo che fa” e di Fabio Fazio, in spregio alle sentenze di condanna dell’Authority, che la legge ha preposto a giudicare il rispetto delle regole.

 

È indecente la provocazione delle lodi sperticate a Fazio di fronte alla certificazione puntuale fornita dall’AgCom sulla base dei dati dell’Osservatorio di Pavia, che non è una propaggine mia o del Pdl. Bastino questi numeri per il ciclo di trasmissioni 2012-2013: “PD: 61,96% del totale del tempo di parola fruito dai soli soggetti politici; PDL: 5,17% del totale del tempo di parola fruito dai soli soggetti politici”. Un rapporto di dodici a uno a favore del Partito democratico. Gubitosi rifiutando di accettare queste evidenze si installa su un tronetto di arroganza insultando il Parlamento, da cui sono partiti interrogazioni ed esposti che hanno percorso vie istituzionali fino ad approdare ad un ordine di riequilibrio destinato alla Rai.

 

Se crede, Gubitosi, con le sue insolenze, di mettere in riga ai suoi comandi i parlamentari, si sbaglia di grosso. Pensi piuttosto a far lavorare bene gli oltre diecimila dipendenti della Rai, invece che curarsi di favorire sicuramente con molto garbo i suoi prediletti. Non si accorge di offendere la sensibilità di tanti che fanno fatica a tirare alla fine del mese, distribuendo come confetti milioni di euro del canone versati da pensionati che poi i vari Fabio Fazio e Michele Serra piangono con educate lacrime durante le loro caramellose trasmissioni?

 

Dopo queste esibizioni di arroganza – ripeto – l’unico passo decoroso che resta a Gubitosi sono le dimissioni”.