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ECONOMIA. L’Italia è a rischio recessione. O poco ci manca

 

Cattura

 

 

Cosa sta succedendo nell’economia italiana in questi mesi?

 

Ipotesi, proclami, previsioni, analisi. Il contesto e le dinamiche attuali saranno visibili in maniera netta e chiara nel 2017, quando alle congetture e alle supposizioni subentreranno fatti e dati certi. Le premesse, lo sappiamo, sono nefaste e totalmente divergenti dalle previsioni dei mesi scorsi partorite dal governo e, puntualmente, sconfessate dal verificarsi degli eventi e dalle stime degli istituti nazionali di ricerca.

 

 

Federico Fubini (‘Corriere della Sera’) sostiene:

“Sicuro per adesso è solo che la dinamica in corso appare radicalmente incompatibile con la ripresa emersa all’inizio del 2015. Dopo aver segnato crescita zero nel secondo trimestre del 2016, anche nel terzo l’economia italiana potrebbe essere rimasta immobile o poco più; quanto alla parte finale del 2016, quando si voterà per il referendum costituzionale e due grandi banche del Paese saranno impegnate a sondare investitori in tutto il mondo, il prodotto interno lordo potrebbe essere di nuovo a zero. Oppure sotto quota zero, come nel 2014”.
L’Italia non è un Paese in recessione, ma è un Paese che, dati alla mano, si sta avvicinando inesorabilmente alla recessione. Le ipotesi ottimistiche sull’andamento dei vari settori del mercato devono fare i conti con la  realtà del nostro Paese. Analizziamo alcuni indicatori. Prendiamo l’indice Pmi manifatturiero, indicatore dello stato di salute degli affari, del magazzino e dell’impiego nelle imprese manifatturiere in Italia. Atteso in leggero calo rispetto ai risultati di luglio, ha registrato un crollo  da 51,2 a 49,8 e quando il dato scende sotto  50 è indice di contrazione). Ok, il settore manifatturiero pesa per solo 1/5 nell’economia italiana, ma è da sempre considerato il termometro adatto a percepire lo stato dell’economia del Paese soprattutto in proiezione futura. Le costruzioni sono in calo: in luglio sono scese di 0,4% da giugno e dell`1,3% in un anno (Fonte Istat). La fiducia delle famiglie e delle imprese è calata ulteriormente ad agosto. Cresce sempre in questa direzione la propensione al risparmio.

 

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¨Scrive ancora Fubini:

“A questo punto i valori di fiducia per le imprese sono sotto ai livelli del gennaio 2010, dopo il crash di Lehman e agli albori della crisi del debito. Se l’Italia non sta scivolando di nuovo in una recessione, non può esserne molto lontana. Pesa anche la frenata dell`economia internazionale e dell`economia europea fotografata dall`Ocse. Pesa anche l`euro, che negli ultimi dodici o diciotto mesi non ha fatto che rafforzarsi, frenando l’export europeo Anche per questo in alcuni ambienti europei, a Parigi come a Berlino, è stata affacciata un`ipotesi diversa: incoraggiare il governo di Roma ad accedere a un prestito del fondo-salvataggi europei Esm per le proprie banche, anche se l`Italia oggi non ha difficoltà a finanziarsi sul mercato. Per chi offre questa opzione il vantaggio è in una sospensione delle regole di “bail-in” che colpiscono gli investitori privati, perché la disciplina dei salvataggi bancari verrebbe assicurata dall`Esm”.
Danilo Stancato
Twitter: @DaniloStancato