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Brunetta: Rifiuti, “Sequestrare Falcognana, i lavori sono illegali”

 

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“Rispondendo a una mia interrogazione, durante il question time alla Camera dei deputati, il ministro per i Beni culturali, Massimo Bray, ha confermato che i lavori in corso nella discarica di Falcognana sono stati interrotti perché la proprietà non ha le necessarie autorizzazioni paesaggistiche.

 

Riconosco al ministro che, con il suo intervento, ha saputo segnare una discontinuità rispetto all’incomprensibile silenzio del sindaco Ignazio Marino, al continuo dirsi estraneo del governatore Nicola Zingaretti, all’imbarazzo del ministro Andrea Orlando che continua a sfuggire a qualsiasi decisione sull’emergenza dei rifiuti a Roma, o al pressapochismo del commissario per l’emergenza Goffredo Sottile.

 

E’ importante, ma non basta. Non è più il tempo delle parole e delle buone intenzioni. Bisogna passare ai fatti, impedire che la colpevole assenza di un progetto per la soluzione della crisi dei rifiuti finisca per essere il fragile paravento per coprire le violazioni ripetute delle norme nazionali e comunitarie.

 

Roma non può più aspettare e chiede quel che fin qui è gravemente mancato: legalità e trasparenza. Non si deve e non si può rimanere inerti a guardar nascere una nuova terra dei fuochi. Quel che sta succedendo in altre zone d’Italia deve servire da insegnamento e monito. Bisogna porre fine alla illegalità e dire un no definitivo a Falcognana e all’ipotesi di far nascere nuove discariche per i rifiuti urbani senza aver seguito fino in fondo l’iter di autorizzazione.

 

Se, come dice il ministro Bray, i lavori a Falcognana non sono stati autorizzati dagli uffici competenti c’è una sola strada possibile: chiudere l’impianto e sequestrare l’area. Sequestro che sarebbe, insieme, atto dovuto e concreta testimonianza di una rinnovata volontà del Governo e delle istituzioni di garantire a Roma e ai suoi cittadini la tutela della salute, dei paesaggi e dei beni architettonici e archeologici”.