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BERLUSCONI. E’ l’unico senatore legittimo. Con i Club di Forza Silvio alla riconquista della democrazia e della giustizia

 

Berlusconi FI

Cominciamo con un dato di cronaca, una mera constatazione. Berlusconi in questo preciso istante è il solo italiano che avrebbe pieno diritto di sedere in Parlamento. Infatti, a termini di diritto costituzionale, secondo la sentenza di ieri della Consulta, è l’unico ad essere stato eletto rispettando le due condizioni infrante dal Porcellum, e che invece travolgono tutti gli altri.

 

1)    Non è stato ammesso al Parlamento in quota premio;

 

2)    Circa dieci milioni di persone hanno tracciato la croce su un simbolo dov’era ben visibile il suo nome. Dunque è stata ottemperata per lui anche la scelta della preferenza;

 

3)    Così abbiamo il paradosso, che è un’infamia, di una espulsione dal Senato dell’unico senatore che avrebbe avuto a tutti gli effetti diritto di restarvi. Una decisione presa da gente che stava seduta lì senza legittimità;

 

4)    Oltretutto, applicando retroattivamente e perciò contro l’art. 65 della Costituzione una legge a sua volta approvata da un Parlamento senza i crismi della legalità.

Non stiamo scherzando, non è un gioco. Questa è la realtà reale, se si purifica l’aria dal golpe che ancora ieri Silvio Berlusconi ha denunciato presentando il libro di Bruno Vespa. Un doppio golpe, un colpo di stato al quadrato.

 

Il primo coincide con la sentenza della Cassazione a marchio Esposito.

 

Il secondo Putsch sta nel voto di decadenza di un Senato ora moralmente decaduto, che ha negato la libertà a dieci milioni di persone.

 

 

Di seguito forniamo le frasi registrate dalle agenzie di tutto quanto il pensiero lì espresso dal Presidente. Qui ci preme qui rimarcare due punti.

 

a)    Con ogni evidenza il solo leader che ci sia in Italia ampiamente voluto dal popolo è Silvio Berlusconi. E ha mostrato ancora una volta che l’uccisione politica (illecitissima, se è concesso un superlativo assolatissimo) è un assassinio di cartapesta. Non incide sulla presenza effettiva del leader dei moderati nello scenario italiano. La sua forza semmai è cresciuta sia nella sua autoconsapevolezza, a causa dell’ingiustizia subita, sia nella percezione delle persone perbene, che per un attimo abbiano avuto la possibilità di togliersi dalla testa la ragnatela del pensiero unico antiberlusconiano di tivù e giornali.

 

b)    La questione della giustizia, anzi del capovolgimento della giustizia, la necessità di porre fine al golpe permanente che ha insediato al potere un ordine dello Stato che ha usurpato il posto della sovranità popolare, è al centro della nostra proposta politica, da qui fino al risultato raggiunto. Questo vale qualunque cosa accada da oggi in poi. Duri questo Parlamento un mese ancora, come il buon senso e lo spirito e la lettera della Costituzione vogliono, oppure sia artificiosamente fatto durare di più: non si batte chiodo senza che in agenda ci sia un’efficace riforma della giustizia. Sia che si tratti di votare sull’articolo 138 della Costituzione, che rende più rapidi i cambiamenti, sia che si proceda senza la modifica del citato articolo 138. Purché ci sia una riforma della giustizia che ricalchi i punti da noi proposti – in particolare la depoliticizzazione  della magistratura, impedendone il dominio delle correnti e l’invasione golpista del terreno politico –, se ne può parlare. Peccato che nel 138 così come il governo vuole sia votato, non si prevede un percorso che riguardi la giustizia…

 

Questo protagonismo di Berlusconi è in corrispondenza con la rinascita e il rilancio del movimento di Forza Italia. In particolare nel suo asse centrale e dominante.

 

Vale a dire il movimento-movimento, costituito dai Club di Forza Silvio, in diretto rapporto con il leader Berlusconi. Senza questa punta centrale del tridente la rivoluzione liberale e moderata del Paese non si fa.

 

 

È questa corrente di energia e creatività, di cultura e di eventi, sull’asse Club-Berlusconi  che dà senso e vigore alle altre due punte: gli eletti-movimento e il progetto-movimento di Forza Italia, con i suoi aspetti organizzativi magri ed efficaci.

 

Si va al voto, si deve andare, come spieghiamo nelle pagine seguenti.

 

Ma il primo passo per vincere e per riuscire a cambiare davvero le cose è una festa: la festa dei primi mille Club di Forza Silvio a Roma, domenica prossima.

 

 

PER APPROFONDIMENTI, CONSULTA: “IL MATTINALE – 05 dicembre 2013”