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La mia intervista radiofonica a ‘L’Italia s’è desta’ (Radio Cusano Campus)

 

radio cusano campus

PER RIASCOLTARE
LA MIA INTERVISTA

 

GOVERNO: BRUNETTA, “PROGRAMMI CONFLIGGENTI, CHI VUOLE RIDUZIONE TASSE, CHI AUMENTO SPESA PUBBLICA ASSISTENZIALE”

“Il ministro Tria ha un compito difficile, quello di fare sintesi e garantire la tenuta dei conti pubblici non solo nei confronti dell’Europa, ma anche nei confronti dei mercati internazionali. Ha attorno a sé un governo nato da due forze antitetiche, che non si erano presentate insieme alle elezioni, e che quindi avevano due programmi, la Lega quello del centrodestra e il M5s il proprio, che confliggevano l’uno contro l’altro, il diavolo e l’acqua santa, due istanze politico-programmatiche legittime, ma impossibili da sintetizzare. Burro e cannoni, due cose diverse. Chi vuole la pace, chi la guerra, chi vuole ridurre le tasse e chi, invece, vuole aumentare la spesa pubblica assistenziale”.

Così Renato Brunetta, deputato di Forza Italia, intervenuto ai microfoni della trasmissione ‘L’Italia s’è desta’ su Radio Cusano Campus.

“Questa è l’essenza di questo Esecutivo, dell’impossibilità di questo governo, se non a spese di tutti gli italiani. Perché la soluzione, dell’una e dell’altra opzione politica, è quella dello ‘spendiamo di più’, ‘facciamo la flat tax in deficit’, ‘facciamo in deficit il reddito di cittadinanza’, ‘ i conti sballano’, ‘i mercati ne prendono atto e i capitali fuggono’, ‘lo spread sale alle stelle ed è crisi finanziaria’”.

“Se salta lo spread vuol dire che il valore dei titoli diminuisce, le banche non hanno più capitale a garantire i loro prestiti e quindi vuol dire chiusura dei rubinetti verso le famiglie e le imprese, quindi crisi economica. Tria deve fare una sintesi rispettosa dei vincoli di bilancio, dei vincoli dell’Europa, ma soprattutto credibile per i mercati che sono quelli che devono comprare i nostri titoli. L’Italia ha bisogno dei mercati, mentre i mercati non hanno bisogno dell’Italia, possono tranquillamente andare altrove. Questo governo è figlio della volontà popolare? Falso. La volontà popolare aveva dato oltre il 37% al centrodestra e il 32% al M5S, quindi in maniera relativa era stata data la maggioranza alla coalizione di centrodestra. Il tutto aveva dato un numero di parlamentari rilevanti al centrodestra, ma non tali da avere la maggioranza in Parlamento”.

“Fuori dal Parlamento, è stata costruita un’altra maggioranza (Lega e M5S) che non è figlia della volontà popolare perché questi due partiti si erano presentati su posizioni opposte. Come fanno due forze politiche del genere a stare insieme? C’è un collante, un attak, un artiglio che è potentissimo e si chiama potere, poltrona, televisione, antitrust, Consob. E’ un potere di coesione enorme, al di là della politica economica. Ad oggi sono passati 120-130 giorni dalla formazione del governo, lo spread è aumentato proprio per la confusione dentro al governo, i capitali sono scappati, la capitalizzazione di borsa è diminuita di altri 100 miliardi e tutto perché i mercati hanno dato un giudizio negativo su questo governo. La gente è preoccupata, se andate in giro vedrete sconcerto e preoccupazione nella gente”.

 

FISCO: BRUNETTA, “FLAT TAX A 3 ALIQUOTE? E’ UNA CONTRADDIZIONE IN TERMINI”

“E’ una contraddizione in termini: flat vuol dire piatto quindi ad una sola aliquota. Farla con tre aliquote è un ossimoro, ghiaccio bollente, è una stupidaggine. Se facendo tre aliquote si riduce un po’ la pressione fiscale va bene, ma non è flat tax. Basterebbe dire: non facciamo la flat tax perché i grillini non la vogliono, mi dispiace vi abbiamo imbrogliato, abbiate pazienza”. Stessa cosa vale per il M5S col reddito di cittadinanza, che non si farà come hanno promesso ma lo faranno passare per tale, un altro imbroglio. Non si scappa, adesso si devono vedere i risultati perché a giudicare non è tanto l’Europa ma sono i mercati”.

 

PA: BRUNETTA, “IDENTIFICAZIONE BIOMETRICA? SONO TOTALMENTE D’ACCORDO”

“Sono totalmente d’accordo con l’identificazione biometrica nella Pa. Quando voto alla Camera devo mettere la mia impronta e votare, non vedo perché non debbano farlo anche i dipendenti pubblici. Se c’è un modo per evitare i furbetti del cartellino va bene”. “Però il vero controllo è della dirigenza, perché un dirigente, rispetto al suo settore e dipartimento, normalmente se è un bravo dirigente sa tutto, sa chi lavora e chi non lavora. La prima grande riforma è quella dei premi e delle punizioni a partire dalla dirigenza perché il pesce puzza dalla testa. Io vorrei mandare una pec a un ufficio pubblico e avere la certezza di un riscontro immediato, come succede con Amazon, io vorrei altrettanta efficienza nella funzione pubblica. Questa è la vera grande riforma della PA. Questo era il mio sogno, c’ero quasi arrivato, poi lo spread ha fatto cadere il governo”.

 

SPREAD: BRUNETTA, “LO CONOSCO BENE, SUBITO INGIUSTAMENTE NEL 2011 IN COMPLOTTO POLITICO ORDITO A DANNI GOVERNO BERLUSCONI”

“Lo spread lo conosco molto bene, proprio perché nel 2011 lo abbiamo subìto ingiustamente. È stato usato come arma contundente nei confronti di un governo allora democraticamente eletto nel 2008 con il 48% dei voti presi dalla coalizione del centrodestra, ottenendo una maggioranza assoluta alla Camera e al Senato e, nonostante tutto, una speculazione internazionale, poi trasformatasi in complotto politico, partendo da Berlino e Parigi, ha trovato alleati a sinistra in Italia e quel governo, il governo Berlusconi, di cui io facevo parte, è stato fatto fuori”.

Così Renato Brunetta, deputato di Forza Italia, intervenuto ai microfoni della trasmissione ‘L’Italia s’è desta’ su Radio Cusano Campus.

“Conosco benissimo il linguaggio, i segnali, gli strumenti utilizzati, ma proprio per questo, per aver subito quell’ingiustizia, ne rivedo i contorni. Questa volta, però, il complotto politico non c’è. Addirittura assistiamo ad un auto-complotto, perché da metà maggio, nella formazione di questo governo impossibile e contro natura, lo spread è aumentato di 150 punti base proprio per la confusione dentro il governo, 100-120 miliardi di capitali sono scappati, la capitalizzazione di borsa è diminuita di 100 miliardi, il tutto perché i mercati hanno dato un giudizio negativo sull’improntitudine di questo governo”.