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R. BRUNETTA (‘Tagadà – La7) – Il responsabile del dipartimento di politica economica di Forza Italia risponde in studio sulla situazione attuale del centrodestra, le politiche economiche e l’immigrazione

 

Tagadà La7

 

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MANOVRA. BRUNETTA, “SPIEGO IN MANIERA DIVERTENTE DEFICIT 1,6% CON METAFORA DELLA VASCA”

“Spiego, in maniera divertente, le regole europee di deficit e di debito. Deficit e debito sono come il flusso dell’acqua del rubinetto (deficit) che riempie la vasca da bagno (debito). Il flusso dell’acqua produce deficit, il livello dell’acqua è il debito accumulato del nostro Paese. Se il flusso del rubinetto, che entra nella vasca, è uguale allo scarico e la vasca è piena per metà, quest’ultima resterà piena per metà. Noi ci siamo impegnati con l’Europa e con i mercati affinché il livello dell’acqua non salga, semmai che scenda un po’. Se lo scarico supera il flusso del rubinetto, il livello scende. Viceversa, se lo scarico non supera il livello di deficit (flusso del rubinetto), il livello d’acqua nella vasca (debito) sale”.

Così Renato Brunetta, deputato e responsabile del dipartimento della politica economica di Forza Italia, ospite di Tiziana Panella a ‘Tagadà’ su La7, spiega in maniera semplificata la regola del deficit e del debito a poche ore dalla scadenza del termine per la presentazione della Nota di Aggiornamento del DEF.

“Non è tanto preoccupante il giudizio dell’Europa o della Commissione europea, quanto quello dei mercati, che guardano al livello del debito del nostro Paese. L’1,6%, soglia di deficit/Pil per il 2019 fatta intendere dal ministro Tria, è il flusso d’acqua del rubinetto che tiene in pari l’acqua della vasca. Se questo valore sale e va all’1,7-1,8-1,9%, l’acqua della vasca sale e per noi sarà il disastro”.

“Siamo noi ad aver bisogno dei mercati e non i mercati ad aver bisogno dell’Italia. L’anno prossimo andranno a scadenza 400 miliardi di titoli che verranno messi all’asta. O questi miliardi verranno comprati, in parte dalle banche italiane e in parte dagli investitori esteri, oppure il rendimento dei titoli salirà e scenderà il loro valore. Il risultato, purtroppo, sarà negativo per il nostro Paese e all’Italia non resterà che andare a gambe all’aria”.