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R. BRUNETTA (Intervista a ‘Radio Radicale’) – Questa manovra disconosce, in maniera esplicita, le regole europee. E’ un coacervo di provvedimenti clientelari-assistenzialistici fatti solo per tenere insieme una maggioranza impossibile

 

Radio Radicale

 

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“Le prossime due settimane saranno cruciali. La Commissione Europea invierà una lettera al Governo italiano per chiedere chiarimenti sulla bozza del Documento programmatico di Bilancio inviata ieri sera. Questa lettera, che ormai è certa, molto probabilmente preluderà ad un giudizio negativo, con richiesta di cambiamento, che arriverà tra la fine di ottobre e i primi giorni di novembre. Ad arrivare, proprio in quei giorni, saranno anche i giudizi delle agenzie di rating sul nostro debito sovrano e sulla manovra. In due settimane, quindi, si concentra il destino di questa manovra, della finanza pubblica italiana, di questo Governo e di questa maggioranza”.

Così Renato Brunetta, deputato e responsabile del Dipartimento di politica economica di Forza Italia, ai microfoni di Radio Radicale.

“Il vero tema non è il rapporto deficit/Pil al 2,4%, ma che il Governo Conte sta disconoscendo, in maniera esplicita, le regole europee che, fin quando rimangono in vigore, vanno rispettate. Ieri Matteo Salvini ha detto che non si sente vincolato a tali regole: la manovra è l’esatto specchio di questa affermazione. Invece che proseguire nell’opera di risanamento o nel sentiero di convergenza verso l’equilibrio di bilancio, esplicitamente va in direzione opposta, verso un aumento del deficit e del debito per 3 anni”.

“Non siamo, purtroppo, nelle condizioni di reggere un giudizio negativo da parte dei mercati. Fare una manovra in totale divergenza dai percorsi concordati con l’Unione Europea, quando si hanno bassa produttività, bassa crescita, enorme debito e altissimo deficit, significa dare uno schiaffo, non solo alla Commissione Europea e all’Eurozona, ma soprattutto ai mercati.

È una manovra che non cambia di segno, della peggiore Prima Repubblica, clientelare, assistenziale, che privilegia il welfare passivo, che non serve a fare produttività, anzi la distrugge (reddito di cittadinanza), che non serve a migliorare il rapporto del contribuente con il Fisco con uno sgangherato mini condono, che non riesce a diminuire la pressione fiscale, perché la Flat Tax del programma di centrodestra è ridotta ai minimi termini. Un coacervo di provvedimenti clientelari-assistenzialistici fatti solo per tenere insieme una maggioranza impossibile”.