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Brunetta: Legge di stabilità, “E’ provvedimento clientelare, ecco le principali ‘marchette'”

 

governo

 

“Inizia alle 16 di oggi la discussione in Aula alla Camera della Legge di Stabilità e da un esame attento del provvedimento emerge lo stampo elettoralistico e clientelare che il governo, incurante delle sollecitazioni e delle esigenze derivanti dal tessuto sociale ed economico del paese, ha voluto dare al documento che dovrebbe definire la politica economica dell’esecutivo. Un provvedimento il cui iter in Parlamento è stato caratterizzato da un vero e proprio attacco alla diligenza, degno delle peggiori vecchie finanziarie.

 

Di seguito le principali “marchette” della Legge di stabilità Letta-Alfano-Saccomanni, per almeno 144.520.000 euro (solo nel 2014):

 

1) Comma 9-bis: 5.520.000 euro annui per l’assunzione di 120 nuovi funzionari pubblici per la gestione dei Fondi strutturali europei;

2) Comma 33-bis: 5 milioni di euro per le imprese che si uniscono in Associazione Temporanea di Imprese (ATI) o Raggruppamento Temporaneo di Imprese (RTI);

3) Comma 47-bis: 3 milioni di euro per il trasporto marittimo veloce di passeggeri tra le città di Messina, Reggio Calabria e Villa San Giovanni;

4) Comma 49-bis: 200 mila euro per uno studio di fattibilità finalizzato al miglioramento dell’offerta trasportistica nell’area dello Stretto di Messina;

5) Comma 69-ter: 500 mila euro per l’area marina protetta della zona di Grotte di Ripalta-Torre Calderina;

6) Comma 132: 126 milioni di euro LSU Calabria;

7) Comma 174: 2 milioni di euro per la comunicazione durante il semestre di presidenza italiana del consiglio dell’Ue;

8) Comma 190-bis: 900 mila euro alla Fondazione Memoriale della Shoah di Milano;

9) Comma 207-bis: 300.000 euro all’orchestra “I virtuosi italiani” di Verona;

10) Comma 210-bis: 100 milioni di euro al polo museale Eur S.p.a.;

11) Comma 253-bis: 1 milione di euro all’Orchestra del mediterraneo presso il Teatro San Carlo di Napoli;

12) Comma 352-bis: stabilizzazione dei precari delle Regioni, a piè di lista (quanto costa costa).

 

Grande sgomento e dispiacere, dunque, per l’atteggiamento che il governo ha assunto nella fase più delicata dell’anno, quella della sessione di bilancio, in cui ha trasformato la commissione Bilancio della Camera dei deputati in un suk. Data la crisi e la situazione economica in cui versano le famiglie e le imprese italiane, è di questo che avevamo bisogno?”.