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FORZA ITALIA PRESENTA LA #CONTROMANOVRA

 

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MANOVRA: BRUNETTA, “ITER PARLAMENTARE CAOTICO, IL GOVERNO PORTA L’ITALIA IN RECESSIONE CON TAGLIO PRO CICLICO”  

“Al momento, nonostante le chiacchiere e nonostante i giornali, non c’è nessuna novità da parte del Governo italiano. Vi do una notizia: i lavori alla Camera sono nel caos più totale. Gli emendamenti e i sub-emendamenti presentati dal Governo avranno bisogno, probabilmente, di tutta questa notte e forse anche di domani. Con molta probabilità, non si andrà neanche domani in Aula e quindi, se così andranno le cose, con anche la questione di fiducia posta giovedì o venerdì su sabato o domenica, al meglio il provvedimento arriverà al Senato lunedì o, per i lavori redazionali, addirittura martedì prossimo”.

Lo ha detto Renato Brunetta, deputato e responsabile della politica economica di Forza Italia, nella conferenza stampa di presentazione della contromanovra e della manifestazione del partito organizzata per venerdì.

“Il grande cambiamento dovrebbe avvenire al Senato: la questione non è sui due decimali in meno, ma si tratta di riscrivere completamente la Legge di Bilancio e il Draft Budgetary Plan, vale a dire riscrivere una ipotesi verosimile di tasso di crescita per il 2019, che sappiamo non essere all’1,5% (come ipotizzato dal Governo), ma sarà un valore tra lo 0,5% e lo 0,8%, stante che per il 2018 il tasso di crescita sarà verosimilmente dello 0,9% e non dell’1,2%, come indicato dall’Esecutivo. Se questo è il tasso di crescita, ne deriva che tutti i valori di deficit sono in peggioramento e molto vicini, se non superiori, al 3%”.

“Non si tratta di dire ‘correggiamo due decimali’. Se si riuscisse a strappare all’Europa l’1,9%, con lo slittamento in avanti del reddito di cittadinanza e di quota 100 per le pensioni, si metterebbe semplicemente la polvere sotto il tappeto: si risparmia per la prima parte del 2019 e si carica tutto per la seconda metà dello stesso anno e sul 2020 e 2021. Ne deriva che se vogliamo rispettare la regola del debito e quella del deficit, noi dovremo fare 1,6-1,9 nel 2019; 0,8-1% nel 2020; 0,2-0,4% nel 2021. Ma per far tutto questo e per neutralizzare l’Iva nel 2020 e nel 2021, servono più di 50 miliardi di euro nel triennio. Altro che i numeri indicati dal Governo!”.

“Il rammarico è che se questi 50 miliardi fossero stati trattati con l’Europa e destinati non per fare mance clientelari o spesa corrente, bensì, mantenendo invariati i saldi, fossero destinati per ridurre la pressione fiscale e l’aumento degli investimenti, molto probabilmente con l’Europa l’avremmo spuntata e avremmo avuto una manovra anti ciclica, fatta di meno tasse e più investimenti, in contrapposizione al ciclo economico negativo”.

“Questi buoni a nulla, ma capaci di tutto, pronti a cambiare la quantità della manovra, senza cambiare la qualità, affosseranno ulteriormente l’Italia con un taglio pro ciclico, nella fase di recessione nella quale il nostro Paese, purtroppo, già si trova”.