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IL MIO INTERVENTO IN AULA A MONTECITORIO SULL’ORDINE DEI LAVORI AL DECRETO FISCALE

 

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RIVEDI IL MIO INTERVENTO IN AULA

 

CAMERA: BRUNETTA, “CON RETROMARCIA GOVERNO SUL DEFICIT, PURO MASOCHISMO: NON AVREMO NE’ MANOVRA ESPANSIVA, NE’ PIENO ASSISTENZIALISMO CLIENTELARE, OLTRE IL DANNO LA BEFFA”

“Due giorni fa abbiamo qui sentito in Aula il Presidente Giuseppe Conte in procinto di recarsi al Consiglio Europeo per la trattazione delle tematiche di fine anno. Tutti sapevano che ci sarebbe stato ieri un incontro con il presidente della Commissione Europea Juncker per trattare della nostra procedura di infrazione e devo dire che correttamente il presidente Conte non ha negato questo incontro, né i contenuti dello stesso, salvo non dire nulla al Parlamento di quello che avrebbe detto al presidente Juncker, che evidentemente era già stato definito ed elaborato, non solo dagli uffici del Tesoro, ma anche da quel genio della comunicazione di Rocco Casalino, che si è inventato una cosa che suonava bene, vale a dire invece che il 2,40% far retromarcia con un 2,04%, che aveva un sounding simile, in maniera tale da ingannare la gente. Qualcuno avrà pensato, come il vicepremier Luigi Di Maio, che cambiando l’ordine dei fattori il risultato non sarebbe cambiato. Quest’Aula e, parimenti quella del Senato, è stata coinvolta in un falso in bilancio sulla legge più importante che il Parlamento deve approvare”.

Lo ha detto Renato Brunetta, deputato e responsabile della politica economica di Forza Italia, intervenendo in Aula sull’ordine dei lavori al decreto Fiscale.

“Mi dicono che è in corso una trattativa no-stop del professor Tria per cui il 2,04% non basta all’Europa per evitare la procedura di infrazione, in quanto non consente la riduzione del deficit strutturale tale da ridurre tendenzialmente il rapporto debito/Pil”.

“Siamo all’interno, non solo di un falso in bilancio, ma di un masochismo allo stato puro: fanno marcia indietro nel momento peggiore della congiuntura economica, avvallando una manovra pro-ciclica, che ci infila ancora di più nella recessione, dopo aver fatto già perdere agli italiani, in sei mesi di Governo, 250 miliardi di euro in termini di maggior servizio del debito a causa del raddoppio dello spread, in termini di fuga di capitali, di perdita di capitalizzazione di Borsa, di crisi bancaria e di credit crunch (restrizione del credito per le famiglie e le imprese)”.

“Quale sarà il risultato derivante dall’improntitudine di questo Governo e dalla sua marcia indietro? Che il nostro Paese non avrà né una manovra espansiva per contrastare la recessione, ma neanche una manovra di assistenzialismo clientelare puro, perché i nostri eroi dovranno necessariamente tagliare i fondi per il reddito di cittadinanza e per quota 100. Oltre al danno, la beffa. Masochisti allo stato puro, buoni a nulla, ma capaci di tutto”.