“Sono almeno 6-8 mesi che vado spiegando come la congiuntura economica sia volta al peggio e come il Governo non ne tenga conto. Quando hanno iniziato a dire che la crescita sarebbe stata dell’1,5% era semplicemente ridicolo, perché tutti sapevano che nel 2019 sarebbe stata al di sotto dell’1% e io spiegavo che sarebbe stata tra lo 0,5-0,8%. Puntualmente questo è avvenuto. Quando hanno ridefinito, e non è cosa da poco, il tasso di crescita dall’1,5% all’1%, ho spiegato che non era neanche così, perché la crescita per il 2019 continua a peggiorare. Attualmente siamo allo 0,5-0,6%, ma ulteriori previsori internazionali dicono 0,2-0,3%. Basare una manovra di Bilancio su ipotesi di crescita assolutamente sballate, è un imbroglio. La Legge di Bilancio si deve basare su un unico parametro fondamentale, che è il tasso di crescita, il chiodo che regge tutto. Ne deriva che, se come pare, siamo già entrati in recessione da fine dello scorso anno e che il tasso di crescita sarà più vicino allo zero che allo 0,5%, occorre riscrivere totalmente la manovra, poiché il rapporto deficit/Pil non sarà quello previsto e andremo tranquillamente, senza far nulla con queste regole, oltre il 3% di quel rapporto”.
Così Renato Brunetta, responsabile economico di Forza Italia a Omnibus su La7.
“La procedura di infrazione non è ancora scongiurata: il 22 gennaio ci sarà la riunione dell’Ecofin, nella quale si leggerà formalmente quanto approvato dal Parlamento, si faranno i conti, si vedranno le coperture, e si vedrà tutto questo alla luce dei nuovi dati sul tasso di crescita. Se tutto questo sarà evidentemente valutato non coerente, L’Europa chiederà all’Italia una correzione”.