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R. BRUNETTA (Intervista al ‘Corriere della Sera’): “LA LEGA ROMPA CON I CINQUE STELLE O BASTA PATTI LOCALI”

 

RB Corriere della Sera

 

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«Questo governo ormai è una maionese impazzita che fa male all’Italia, alla sua economia e alla sua tenuta democratica. Produce soltanto isolamento a livello internazionale, incertezza e crisi della finanza pubblica, recessione. Gli investitori scappano. E la responsabilità è di Matteo Salvini, che ha liberato il mostro del M5S e ha tradito il mandato ricevuto dagli elettori». E partendo da qui che Renato Brunetta, deputato e responsabile della politica economica di Forza Italia, dice «ora basta» a Salvini.

 
Corteggiato fino a ieri, oggi è «un traditore»? 

«Certamente. Quello che sta accadendo era tutto scritto nella follia del programma grillino, ma è assolutamente antitetico a quanto promesso anche dalla Lega in quello del centrodestra che, lo ricordo, il 4 marzo scorso ha vinto le elezioni con il 37%. Perciò smettiamola di dire “torna a casa, Matteo”».

 

La sua idea, dunque, è di rompere? 

«Nel nostro programma di coalizione non c’erano il reddito di cittadinanza, il decreto dignità, il blocco della Tav e delle infrastrutture, la chiusura domenicale degli esercizi commerciali, il referendum propositivo come riforma costituzionale che con il suo potenziale eversivo svuoterebbe la nostra democrazia parlamentare, il giustizialismo. Invece, ci ritroviamo con un governo a egemonia e trazione grilline e con Salvini completamente appiattito. Non è accettabile».

 

Eppure è vostro alleato alle prossime Regionali. 

«Non è più accettabile neppure la sua ambiguità, né la sua politica dei due forni. Ripete che governerà per 10 anni con i 5 Stelle, ma vuole stare localmente con il centrodestra. È una contraddizione in termini e soltanto un modo per tentare di mangiarsi tanto i grillini a livello di esecutivo, quanto il centrodestra nelle regioni. Se Forza Italia vuole svolgere fino in fondo il proprio ruolo storico, non deve più tollerare questa doppiezza che serve al potere di Salvini e manda in rovina il Paese».
Concretamente, propone di far saltare il vostro accordo per le Regionali? 

«Finora siamo stati troppo buoni. Adesso dovremmo dare un aut aut a Salvini: o stacchi la spina al governo, oppure non puoi pensare di tenerci al guinzaglio alle Regionali. Del resto, che campagna elettorale potremmo fare per esempio in Piemonte con la Tav? E anche Giovanni Toti, in Liguria, che cosa andrebbe a dire sul terzo valico?»

 

Sarebbe stato meglio tornare subito a elezioni, dopo il 4 marzo? 

«Alla luce di quanto succede, sì: ci saremmo risparmiati mesi di politiche che stanno distruggendo il Paese e che ci hanno fatto diventare un caso internazionale. Prendiamo il Venezuela: l’Italia ha bloccato formalmente la decisione dell’Ue contro la dittatura di Nicolas Maduro. Una posizione fuori dalla Storia; e, quando Maduro ha ringraziato pubblicamente il governo italiano, mi sono vergognato del mio Paese e del mio ministro degli Esteri».

 

L’Italia ha bloccato, ma Germania, Francia, Spagna, Regno Unito, Paesi Bassi, Portogallo e Austria vanno avanti lo stesso con l’ultimatum a Maduro: o nuove elezioni presidenziali, o appoggio a Juan Guaidó. 

«Per fortuna le grandi democrazie europee reagiscono… E, se Salvini si dichiara a favore di Guaidó, è soltanto un imbroglio propagandistico: in realtà ha ingoiato la posizione dei 5S. Così come farà per la Tav. A Alessandro Di Battista, che lo ha insultato ferocemente, ha risposto “troveremo una soluzione”: il “capitano” china di nuovo la testa, mandando in crisi tutto il sistema delle infrastrutture».

 

I sondaggi sembrano premiarlo.

«Premiavano anche Renzi. Per Salvini c’è una coda di consenso agli interventi, anche quelli realizzati con discutibili varianti, sull’immigrazione. Ma sui singoli temi gli italiani non si sentono rappresentati. Salvini sta uccidendo il Paese per il proprio potere, per provare a diventare l’uomo solo al comando. Ma sappiamo tutti come è finito chi ci ha provato: nel ridicolo, se non nella tragedia».