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BANCHE: BRUNETTA, “SULL’INDENNIZZO AI RISPARMIATORI TRUFFATI, IL GOVERNO HA MENTITO AL PARLAMENTO, NON SI GOVERNA CON L’IMBROGLIO E CON L’INGANNO” (Radio Radicale)

 

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LA MIA INTERVISTA

 

“Il Governo ha mentito al Parlamento non una, ma più volte. Cerco di ricostruire la vicenda: io vengo a conoscenza dei rilievi, da parte della Commissione Europea, rivolti al Mef già nel mese di dicembre, e in particolar modo come interlocutore il direttore generale del Tesoro, Alessandro Rivera, rilievi nei quali l’Unione Europea stigmatizzava degli articoli dell’allora, ancora in corso di predisposizione, Legge di Bilancio, articoli che stanziavano 1,5 miliardi di euro per “ristorare” i truffati delle banche fallite. Ottima cosa il ricorso all’indennizzo, un po’ meno se l’operazione viene fatta in maniera superficiale, frettolosa e senza filtri, contro la legge italiana, contro la base giuridica europea, contro le regole internazionali”.

Lo ha dichiarato Renato Brunetta, deputato e responsabile della politica economica di Forza Italia, in un’intervista a Radio Radicale.

“Pare che tutto questo la Commissione Europea lo avesse già detto nel mese di dicembre. Proprio in quel periodo, in sede di audizione in Commissione Bilancio, avevo interloquito con il ministro Tria, chiedendogli conto pubblicamente dell’esistenza di questo carteggio tra la Commissione Europea e il direttore generale Rivera, e il buon Tria mi aveva negato l’esistenza di questo carteggio. La Legge di Bilancio viene approvata, e il Governo gialloverde si vanta di aver risolto alla radice il problema dei truffati, con un finanziamento di 10 volte superiore a quello dei governi precedenti.

Arriviamo a gennaio per l’attuazione di questi commi della Legge di Bilancio attraverso decreti attuativi, e nella prima settimana del mese vengono pubblicati da VicenzaPiù, quotidiano online locale, stralci di una lettera dell’Unione Europea indirizzata sempre al direttore generale del Mef Rivera, lettera in cui l’Europa chiede conto all’Esecutivo italiano della norma a quel punto contenuta nella Legge di Bilancio. Assieme al collega Zanettin altre due interrogazioni parlamentari, dopo quella mia del mese di dicembre, su questo tema e il Governo rimane silente. Finchè in Aula, il giorno 12 gennaio, sia noi di Forza Italia, sia i colleghi del Pd, incalziamo il Governo, tenendo conto delle lettere di dicembre e di gennaio, e il Governo, rappresentato dal sottosegretario Villarosa, continua a negare l’esistenza di qualsiasi carteggio. C’è di più: i dioscuri Salvini-Di Maio, in una contestata conferenza stampa a Vicenza (9 febbraio scorso), si impegnano a predisporre i decreti attuativi degli indennizzi entro la fine di questa settimana.

Noi chiediamo in Aula di votare un ordine del giorno (ricevendo parere negativo) che impegna il Governo ad effettuare, provocatoriamente, questi decreti attuativi, dimostrando la propria buona fede a ristorare i truffati. Solo che c’è un piccolo problema: non si troverà nessun funzionario che firmerà questi decreti, per la semplice ragione che se l’Unione Europea, come pare, aprirà una procedura di infrazione contro l’Italia nei confronti di questa normativa, se solo un funzionario firmasse l’erogazione di 1,5 miliardi di euro ai truffati, essendo in piedi una procedura di infrazione, non solo ci sarebbe un danno erariale, ma il funzionario in questione dovrebbe rispondere in solido.

Io e Zanettin, per questi motivi, abbiamo appena inviato le raccomandate formali al Governo e alla Corte dei Conti per chiedere l’accesso agli atti, come previsto dalla legge, per essere messi a conoscenza delle lettere, tanto quelle di dicembre, tanto quelle di gennaio, per fare chiarezza su questa vicenda, sul doppio imbroglio ai risparmiatori truffati.

È di oggi pomeriggio l’uscita di un’agenzia di PublicPolicy, nella quale viene pubblicata la lettera, datata 29 gennaio, probabilmente la quarta lettera, dopo le 2 di dicembre, e di una già pubblicata nella prima settimana di gennaio. In sintesi, il Governo Salvini-Di Maio-Tria-Villarosa ha mentito spudoratamente al Parlamento.

In ogni caso, credo che i decreti attuativi non si faranno né entro la fine di questa settimana, né nelle settimane successive. Non si governa con l’inganno, non si governa con l’imbroglio, né con l’opacità. Non si governa andando in Parlamento a dire il falso”.