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Il segreto di BERLUSCONI. Da cui imparare la nuova politica

 
BERLUSCONI
Quello che vogliamo realizzare deve essere il partito della gente. Venite dunque a darmi una mano, ho bisogno di voi”. Queste sono le parole pronunciate da Silvio Berlusconi dialogando con i giovani di Catania. Trovate quello che ne riferiscono le agenzie in queste pagine. I contenuti sono trasparenti e non hanno bisogno di interpreti o di chi ne faccia il verso. Solo un paio di considerazioni.

 

1)   Nessuno oggi in Italia sa parlare come lui ai singoli, ai milioni di “tu” che compongono il popolo. Berlusconi non si rivolge alle masse indistinte, al collettivo informe, ma alle persone. Questa è la grande risorsa del nostro Paese per risorgere. É la connessione profonda e insieme immediata che esiste tra la gente concreta, fatta di tanti nomi e cognomi, e il leader dei moderati, ma anche più in là dei moderati. Questa alimentazione reciproca di energia, di comprensione che non diventa lamento, ma proposta, è la risorsa senza cui l’Italia è destinata alla miseria economica morale. La comunicazione di Berlusconi è comunicazione di se stesso ma anche immedesimazione di testa e di sentimenti con l’interlocutore, che sei tu, qualsiasi “tu”. Niente a che vedere  col chiacchiericcio pomposetto di Letta buono per i brindisi con i funzionari del parassitismo di Stato che mangiano perennemente il panettone. É la realtà delle cose e degli affetti, quello di Silvio Berlusconi, rispetto al battutismo fatuo e senza sale di Renzi, che andrebbe benissimo negli staterelli da operetta. Il nostro Presidente trasmette insieme consapevolezza di ingiustizia e rabbia, ma insieme serenità, l’opposto delle irose tiritere di Grillo. I cui elettori dobbiamo conquistare. Questi cittadini hanno superato (non i loro eletti, che sono iper-comunisti) la divisione ideologica tra sinistra e destra. Guardano a chi davvero può cambiare. In partecipazione con loro, non dettando linee artificiosamente estratte dalla rete.  Grillo si rivolge sì agli “Italiani!” ma lo fa come perennemente infoiato di se stesso, da un podio, da un balcone, dall’alto della rete che comanda e interpreta a piacimento.

 

 

2)   Berlusconi non parla per comunicare con il Palazzo, ai segretari o presidenti di partito. I suoi “pari” non sono i leader, ma la gente comune. Quelli che danno forma al ceto medio spolpato e sofferente, ma che conserva un patrimonio di valori senza di cui l’Italia è morta, e che resterebbe congelato o peggio sarebbe esposto alla muffa e alla devastazione del tempo e delle tempeste se non diventasse subito investimento politico. Forza Italia, con alla radice i Club Forza Silvio, è esattamente la casa di Berlusconi e di questo ceto medio. Che non è una categoria sociologica, classista, e neanche solo economica. Ma è il luogo sociale e umano che costituisce il motore autentico della ripresa di questo nostro amato Paese. Che con Berlusconi diventa possibile. Ma non può farcela da solo. Non può sostituire il nostro lavoro quotidiano. Umilmente dice: “Ho bisogno di voi”. Siamo qui, siamo pronti, Capitano! Niente retorica, please, è perifrasi del ben noto verso di Walt Withman, dedicato a Lincoln. O Captain, my Captain! E oggi Dio sa se in Italia non abbiamo bisogno di un Lincoln.

 

Quello lo ammazzarono realmente, il nostro hanno cercato di uccidercelo con sentenze politiche. Teniamocelo stretto, la nave ha bisogno del Capitano.

 

 

FI: BERLUSCONI, NESSUN REPULISTI IN ATTO

 

“Leggo da qualche giorno sui quotidiani e sulle agenzie di stampa frasi a me attribuite con tanto di virgolette ma mai pronunciate e retroscena relativi a presunte liti interne a Forza Italia e fantomatici repulisti che starebbero per essere attuati. Niente di più falso. La riflessione in atto in questi giorni ha il solo obiettivo di creare le giuste premesse per affrontare al meglio le prossime tornate elettorali.

Chi alimenta questa caccia al retroscena non fa altro che contribuire ad una rappresentazione distorta del nostro movimento, complicando e rallentando così il lavoro in atto”.

 

SILVIO BERLUSCONI

22 dicembre 2013

 

PER APPROFONDIMENTI, CONSULTA: “IL MATTINALE – 23 dicembre 2013”