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CONFERENZA STAMPA DI FORZA ITALIA – Misure normative contro la cannibalizzazione delle imprese italiane, tutela del patrimonio industriale e difesa dei posti di lavoro

 

 

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DL CRESCITA: BRUNETTA, “IMBROGLIO CHE I MERCATI SMONTERANNO IN POCHE ORE”

(AGI) – Roma, 4 apr. – “Il dl crescita si presenta come un imbroglio. Se le norme in esso contenute avessero l’impatto che dicono i proponenti, e cioè uno 0,6 % di Pil, perchè non le hanno messe nella legge di bilancio? Perchè non l’hanno fatto prima?”.

“Sostanzialmente è fumo negli occhi, per nascondere delle stime errate. I mercati avranno modo di smontarlo in poche ore. È un provvedimento che non combatte assolutamente il declino economico, che è dovuto solo all’improntitudine di questi scappati di casa”.

 

DL CRESCITA: BRUNETTA, “È UN IMBROGLIO”

Roma, 4 apr. (AdnKronos) – “Il dl crescita è un imbroglio. Se le norme avessero davvero un impatto, perché allora non sono in bilancio? Perché non prima? Dovevano trovare una collocazione già a inizio anno. Non ci sono risorse fresche, sono tutte risorse ‘togli-metti’ che non migliorano la situazione. Il governo getta fumo negli occhi che nasconde che il dl crescita non serve a nulla”.

Così Renato Brunetta, deputato di Forza Italia, durante una conferenza stampa alla Camera sulla tutela delle imprese italiane.

“Cedere all’estero le aziende che ricoprono un ruolo principale all’interno di una filiera, farebbero collassare la filiera intera. Faremo battaglia sui nostri emendamenti per migliorare un decreto che nasce morto”.

 

DL CRESCITA, BRUNETTA: “È SOLO IMBROGLIO, NIENTE RISORSE FRESCHE SE HANNO IMPATTO SU PIL, PERCHÈ NON SONO STATE INTRODOTTE IN LEGGE DI BILANCIO?”

Roma, 4 apr. (askanews) – Il decreto crescita che il governo si appresta a varare “è un imbroglio” sia sul fronte degli effetti sul prodotto interno lordo, sia dal punto di vista dei saldi”.

Lo ha dichiarato il deputato e responsabile della politica economica di Forza Italia, Renato Brunetta, nel corso di una conferenza stampa in cui sono state illustrate le proposte del suo gruppo a tutela delle imprese italiane.

“Se le norme del decreto avessero davvero un impatto dello 0,6% sul Pil, come i proponenti ritengono, perché non le hanno inserite nella legge di bilancio? Si tratta in molti casi di condoni, norme precedenti che vengono riprese o rivisitate. Non è possibile, a nostro avviso che con qualche condono o qualche fluidificazione normativa si aumenti la crescita del Paese. In ogni caso, se fossero state introdotte nella legge di bilancio sarebbero entrate in vigore da gennaio. Ora invece, con il decreto, entreranno in vigore da metà anno. Quindi con effetti sul 2019 ancora più limitati”.

“Il provvedimento è un imbroglio anche dal punto di vista dei saldi. Non ci sono risorse fresche, perché cambiare i saldi richiederebbe una procedura parlamentare che non è stata richiesta”. Si tratta in sostanza, ha sintetizzato Brunetta di “fumo negli occhi, un provvedimento che i mercati avranno modo di smontare in poco tempo”.