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R. BRUNETTA (Lettera a ‘Il Foglio’): “Giornalisti cercansi, ovvero come evitare di prendere fischi per fiaschi”

 

Il foglio

LEGGI LA MIA LETTERA
AL DIRETTORE DEL ‘FOGLIO’

 

Caro Direttore,

ecco cosa succede se si leggono solo i titoli (degli articoli e delle agenzie), e non si fa fino in fondo il proprio mestiere.

Scriveva ieri l’ottimo vostro Luciano Capone: “Nei giorni scorsi Renato Brunetta è intervenuto sul tema dei cosiddetti “truffati” dalle banche. L’economista di Forza Italia, questa volta, non si è scagliato contro il governo e i partiti di maggioranza per la loro proposta di rimborso integrale e automatico. Non ha cioè protestato contro il fatto che risarcire persino gli azionisti, quindi investitori a tutti gli effetti, senza prima una sentenza di un giudice o un giudizio di un arbitro che abbia stabilito che c’è stato effettivamente misselling (o truffa), è un’ingiustizia nei confronti di tutti i cittadini italiani. Non si è lamentato del fatto che è una truffa a carico dei contribuenti stabilire per decreto che sono todos caballeros, tutti “truffati”. Brunetta ha annunciato che sarà “in piazza” a manifestare insieme a tutte le associazioni dei “risparmiatori truffati” perché il governo non ha esaudito tutte le loro richieste. Perché Lega e M5s non hanno mantenuto la promessa elettorale di un risarcimento integrale. Non sapendo cosa dire Forza Italia si batte quindi per il programma degli altri, facendolo proprio”. Da rimanere allibiti, al limite del paradosso e del sorriso.

Il povero Capone, evidentemente, prende fischi per fiaschi. Se avesse letto, infatti, fino in fondo e non fosse stato obnubilato dalla fregola di dimostrare le sue tesi (l’opposizione non esiste), si sarebbe reso conto che il sottoscritto, assieme al collega Pierantonio Zanettin, almeno dal mese di dicembre dello scorso anno, denuncia quasi quotidianamente il comportamento indecente del governo nella vicenda dei rimborsi ai truffati: interrogazioni, interpellanze, richieste di accesso agli atti, proprio per evitare il “todos caballeros” nei rimborsi (17 comunicati stampa e 10 tra interrogazioni e interventi in Aula), definizione di cui rivendico il copyright.

Se il povero Capone avesse letto fino in fondo, lo ripetiamo, anche solo le ultime agenzie Brunetta-Zanettin (del 14 e 15 aprile), e non solo il titolo, si sarebbe reso conto che il sottoscritto ribadiva la necessità “di rispettare in pieno le norme comunitarie e italiane, nonché gli accordi raggiunti con la Commissione Europea” (contro, appunto, il “todos caballeros” voluto da Salvini e Di Maio), dando pieno sostegno alla manifestazione del 18 aprile (voluta dalle associazioni non grilline…).

Questa mia replica, valuta tu caro direttore Cerasa, e il piccolo incidente in cui è incorso il vostro bravo Capone, potrebbero essere utilizzati nelle scuole di giornalismo, proprio per spiegare agli aspiranti vostri colleghi che la serietà e la pazienza, quando si scrive, sono sempre un obbligo da cui non si può prescindere e che il pregiudizio e la fregola, come ho già detto, di dimostrare le proprie tesi, non possono giustificare in nessuna maniera la violenza al pensiero e all’altrui coerenza.

Buon lavoro agli amici del Foglio, e al povero Capone un consiglio da un vecchio professore: meno ideologia, più umiltà, più professionalità. Forse gli sono antipatico (me ne son fatto da tempo una ragione), ma questa volta ha proprio ridicolmente esagerato. Viva il Foglio, viva i foglianti tutti (Capone compreso).

RENATO BRUNETTA