Socialize

Brunetta: “Su nostra capitale dabbenaggine istituzionale, ma ‘Salva Roma’ era diventato marchettificio”

 

 

Rb10

 

 

“Roma è in fallimento ormai da anni, in parte per ragioni di dabbenaggine istituzionale. Non si può trattare la Capitale come un qualsiasi altro comune, per fortuna noi riuscimmo a fare la legge Roma Capitale”. Così Renato Brunetta, capogruppo di Forza Italia alla Camera dei deputati, intervistato da “Radio Anch’io”, su Radio Uno.

 

“La cosa assurda è che sul decreto ‘Salva Roma’ si sono attaccate quelle che sono chiamate ormai comunemente marchette, vale a dire provvedimenti clientelari che riguardavano l’intera Italia che con Roma e con Roma Capitale non avevano a che fare. Questa è responsabilità innanzitutto del governo, innanzitutto della sua maggioranza che evidentemente come è stato detto vedeva in questo decreto l’ultimo treno per Yuma. Vale a dire l’ultima possibilità di fare consenso, di dare questo o quello in giro per l’Italia, perchè poi il governo sarebbe caduto. Questo è il quadro della situazione”.

 

“Per fortuna ci ha pensato, ancorchè tardivamente, il presidente della Repubblica. Perchè non era possibile che il decreto che lui aveva controfirmato all’origine che riguardava Roma, poi alla fine si fosse trasformato in un marchettificio inaccettabile”, conclude Brunetta.