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GRANDI NAVI: BRUNETTA, “A CONTRADDIRE IL NEGAZIONISMO DI TONINELLI CI HANNO PENSATO GIÀ BRUGNARO E ZAIA, DAL MINISTRO DEL MIT SOLO FOLLIE FONDAMENTALISTE”

 

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“Al ministro Danilo Toninelli hanno già risposto il sindaco di Venezia, Luigi Brugnaro, e il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, contraddicendo il negazionismo dello stesso sull’esistenza del progetto del Porto Marghera.

Il sindaco Brugnaro, qualche giorno fa intervistato al Corriere della Sera, affermava: ““La soluzione c’è, siamo tutti d’accordo: cittadini, Comune, Città metropolitana, Regione, Porto. Le navi devono passare dal canale Vittorio Emanuele. C’è anche un atto del Comitatone e le carte sono in mano al ministro Danilo Toninelli”. E ancora: “Abbiamo avuto la dimostrazione di quello che succede quando non si vuole agire. Nessuno a Venezia vuole che le navi continuino a passare in bacino di San Marco e nel canale della Giudecca, la soluzione c’è: il ministro decida”.

Ad appoggiare la ferma posizione del primo cittadino di Venezia, ieri il presidente Zaia, sempre in un’intervista al Corriere della Sera: “Non c’è nulla da inventare. La soluzione è stata individuata, e sottoscritta da tutti gli enti interessati, il 7 novembre 2017: l’adeguamento del canale Vittorio Emanuele con approdo a Marghera dove a disposizione c’è una banchina di 2 chilometri”. “Spostare tutto a Chioggia la trovo un’ipotesi inquietante. In un contesto delicato e pieno di vincoli come è quello della laguna veneta, pensare di creare a Chioggia un nuovo porto è fuori dalla realtà”.

“Per queste ragioni, chiedo al ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti: 1. Serviva un incidente per convocare il Comitato? Non poteva farlo nei mesi trascorsi?; 2. Il canale dei Petroli e il canale Vittorio Emanuele esistono già. Necessitano solo di alcuni lavori di adeguamento, per quanto riguarda le profondità necessarie; 3. Porto Marghera esiste già, così come esiste già la stazione marittima e che quindi la soluzione prospettata dal Comune, dalla Città metropolitana e dalla Regione, è una soluzione che avrebbe bisogno di pochissimo tempo e pochissime risorse per essere attuata. Il tutto porterebbe le grandi navi non fuori dalla Laguna (sarebbe una stupidaggine dire una cosa di questo genere), poiché la Laguna è anche Porto Marghera e la stazione marittima, ma porterebbe le grandi navi ad entrare dal canale dei Petroli, dal canale Vittorio Emanuele, da Porto Marghera e dalla stazione marittima”.

“Le citate ipotesi alternative (Chioggia, Malamocco e Lido) appaiono delle pure follie, che non stanno né in cielo né in terra. Chioggia perché è un porto poco attrezzato e non collegato con Venezia; Malamocco e Lido perché sono delle follie fondamentaliste, che tra l’altro impatterebbero, a livello ambientale, in misura ancora maggiore del Mose”.

“Da veneziano, chiedo al ministro Toninelli di occuparsi di Venezia con buonsenso, razionalità e concretezza e ascolti i governi locali, la Città metropolitana di Venezia e la Regione. E sul Comitatone, venga attuato quanto sia percorribile immediatamente, con poche risorse. Anche perché, in caso contrario, le navi continueranno a passare, come oggi, per il canale della Giudecca, con i pericoli impliciti in questo passaggio”.

Lo ha detto Renato Brunetta, deputato veneto e responsabile economico di Forza Italia, in merito al passaggio delle grandi navi nella laguna di Venezia.