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LEGGE ELETTORALE: BRUNETTA, “SALVINI È IL PADRE DEL ROSATELLUM, ORA VUOLE ABOLIRLO?”

 

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“Forse nessuno lo sa o se lo ricorda, ma Salvini è il padre del Rosatellum…Ho un ricordo preciso di quando il suo plenipotenziario Giorgetti venne da me allora capogruppo di Forza Italia alla Camera, alla fine della scorsa legislatura, a propormi quello che poi si sarebbe chiamato Rosatellum, l’inverso del fu Mattarellum. La ratio della proposta, intelligente, era che questo modello avrebbe favorito i partiti o le aree politiche con potere di coalizione – vuol dire, il centrodestra unito o il centrosinistra – e avrebbe ovviamente sfavorito chi, come M5S, per propria scelta, voleva rimanere sempre e comunque da solo”.

Lo dice all’Adnkronos Renato BRUNETTA, deputato di Forza Italia e responsabile economico del partito, che denuncia le contraddizioni di Matteo Salvini sulla legge elettorale e chiede un intervento del suo numero due per rimediare: ”Aridateci il Giorgetti di allora…”.

“Il paradosso è che adesso il padre incontestabile del Rosatellum voglia abrogarlo attraverso un referendum per trasformarlo in un maggioritario assoluto con un quesito ridicolo, fatto di otto-dieci pagine da Azzecagarbugli, incomprensibili, ma soprattutto inammissibili dal punto di vista costituzionale, perché la legge elettorale che ne deriverebbe (630 collegi uninominali alla Camera e 315 al Senato) non sarebbe immediatamente applicabile, perché non sarebbero disponibili i collegi, neanche attraverso la delega prevista dalla leggina 51 di Calderoli che, in quanto delega, deve essere attuata dal governo”.

“Quindi il giorno dopo un referendum eventualmente vincente, non ci sarebbero i collegi. Quindi, quesito referendario inammissibile. Perché allora tanta confusione? Perché tanti strappi anche nel centrodestra, che non ne ha mai parlato ad un tavolo? Perché – si chiede l’ex ministro – Giorgetti, come allora, non comincia un giro delle sette chiese per trovare una soluzione per via parlamentare al problema, posto che lo stesso Salvini, assieme a Di Maio, hanno voluto la riforma costituzionale sulla riduzione del numero dei parlamentari? Ragione, per cui, si ritorna a parlare di nuova legge elettorale? Aridateci il Giorgetti di allora…”.