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R. BRUNETTA (Intervista a ‘la Repubblica’): “Caro Silvio sbagli. Questa piazza non appartiene a Forza Italia”

 

RB La repubblica

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Renato Brunetta, anche lei con Silvio Berlusconi sul palco di San Giovanni?

«Quella piazza non ci appartiene. Io ho deciso da un pezzo. Non vado. Ma avevo deciso già nel momento in cui Salvini, senza alcuna ragione, aveva indetto questa manifestazione un mese fa. Contro chi andava in piazza?».

 

Oggi dice contro la manovra, un mese fa contro il governo degli abusivi.

«Ma chi l’ha fatto nascere quel governo? Chi ha fatto l’auto golpe? Con chi se la prende, con Di Maio al quale ha proposto la presidenza del Consiglio? O con Conte che è stato il suo premier per 14 mesi? Il centrodestra che oggi è maggioritario nel Paese lo era anche nel marzo 2018, quando l’amico Matteo ha preferito i 5 Stelle ai suoi alleati naturali. Quella piazza l’ha convocata quasi per giustificare i suoi errori».

 

È la piazza in cui il centrodestra torna per la prima volta unito dopo parecchio tempo.

«Penso che quel centrodestra che un anno e mezzo fa avrebbe potuto andare al governo del Paese non esista più».

 

Ma come?

«Quello era il centro più la destra. Attualmente in Italia c’è la destra più la destra: quella di Salvini più quella di Meloni. Ma attenzione: il centrodestra è maggioritario nel Paese. La destra-destra salviniana, no».

 

Ma di tutto questo ha parlato con Berlusconi? Il vostro leader ha detto che oggi ci sarà per difendere la libertà, anche se forse lo fischieranno.

«Voglio bene al presidente, per questo gli dicono. In questo caso ha mostrato un eccesso di generosità nei confronti di un non lucido Salvini. Pur di tenere ancora una volta unito il centrodestra ha messo in campo fisicamente la sua persona, con tutti i rischi che ne conseguono. Ma in politica l’eccesso di generosità non sempre è un bene. Penso che ogni tanto occorra dire dei no. E io con senso di responsabilità sono arrivato a questa conclusione. Se centrodestra deve essere ancora, che lo sia con pari dignità».
Sul palco di San Giovanni invece solo simboli della Lega, come lamenta ora Giorgia Meloni.

«Piccinerie che dimostrano la piccolezza della prassi salviniana. Di un personaggio fautore della spaventosa riforma costituzionale contro la democrazia parlamentare che ci ha portato al caos istituzionale, artefice dell’isolamento internazionale in cui eravamo finiti. Dobbiamo tutto questo alla sua preferenza per il M5S, al Papeete, al Mojito, all’uomo solo al comando».

 

Suoi colleghi di partito saranno su quel palco.

«Io invece penso che se la piazza non ha una chiarezza di obiettivi, di idee e di valori il risultato non potrà che essere negativo. Di certo per Forza Italia, ma soprattutto per il centrodestra di governo».

 

Andare non è coerente coi vostri valori, sostiene anche Mara Carfagna, lamentando la presenza di Casapound e dell’estrema destra.

«Io vedo una deriva. Per Salvini, più siamo meglio stiamo. E questo per lui vale sia per Casapound che per FI. E no.. E no.. E no… Non puoi lavarti le mani ed equiparare la generosità di una scelta dolorosa di Berlusconi ai piccoli dirigenti della destra estrema».

 

Sarà la consacrazione della nuova leadership della coalizione?

«Attenzione alle piazze. Le leadership le consacra il popolo sovrano, col voto. Io dico: facciamo una costituente, ma del centrodestra della pari dignità, senza rancore. Il sovranismo di un uomo solo al comando non vince. Per questo dico a Silvio: permettimi, nella nostra venticinquennale amicizia, di dirti no. Io non ci sarò».