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ELECTION DAY. Non solo è utile e necessario, ma è persino possibile. Ecco come

 

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Il Presidente Berlusconi ha recentemente auspicato l’ipotesi di election day per “garantire un’alta partecipazione e un notevole risparmio di spese per lo Stato”.

 

 

La trattativa sulla legge elettorale va avanti e Berlusconi ha accolto “il metodo proposto da Renzi, sottolineando la positività di pensare a “incontri e consultazioni bilaterali”, ma anche il fatto di avere “messo sul tavolo diverse ipotesi, tra le quali c’è certamente una soluzione ragionevole, utile a garantire governabilità piena, un limpido bipolarismo e chiarezza di scelta per gli elettori”.

Anche se non ci sono ancora certezze in merito è giusto ricordare che non solo è necessario, ma è persino possibile…

In Italia infatti le cose necessarie spesso a bella posta le si confinano nel cassetto dell’impossibile. Guai stavolta a chi gioca la carta disfattista e fannullona dell’impossibilità.

La data giusta è quella del 25 maggio, insieme alle consultazioni europee. E tecnicamente per allora il Parlamento può – se c’è volontà politica –  scegliere e far mettere in pratica il nuovo sistema elettorale. Vediamo.

Domani alla Camera si riunirà un Ufficio di Presidenza per stabilire il calendario dei lavori della Commissione Affari costituzionali sulla legge elettorale. il relatore e Presidente, Francesco Paolo Sisto, ha già avvertito che comunque non si potrà andare a votare un testo prima della pubblicazione delle motivazioni della Corte costituzionale in merito. Ma a Palazzo della Consulta il relatore Giuseppe Tesauro sta lavorando agli ultimi ritocchi del documento che sarà depositato molto presto.

 

«Nella riunione dell’8 gennaio – spiega Sisto a ll Giornale – definiremo innanzitutto come e quando si terranno le audizioni degli esperti, chieste dai vari gruppi.

Saranno essenziali e utilizzeremo anche quelle già fatte dal Senato. Serviranno solo un paio di giorni. Poi ci sarà la discussione generale. Lavoreremo per fare presto, con efficienza, ma senza prove di muscoli e surmenage. Si tratta di una legge troppo importante per non farla “a mente fresca”, con senso di responsabilità.

Se le motivazioni della Consulta saranno rese note presto e ci sarà un accordo politico su un modello elettorale, non credo che ci saranno difficoltà ad arrivare in poco tempo alla riforma».

 

Naturalmente, in questo caso il Senato non dovrebbe apportare modifiche ma limitarsi ad approvare il testo di Montecitorio, perché si arrivi in porto in meno di due mesi.

Quindi se la Camera approvasse la nuova legge elettorale entro metà febbraio, il Capo dello Stato potrebbe sciogliere il Parlamento e si andrebbe a Election Day (elezioni legislative ed europee). Le elezioni delle nuove Camere avrebbero luogo entro settanta giorni dalla fine delle precedenti.

 

 

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Art. 61
(Parte II, Titolo I Cost.)

Le elezioni delle nuove Camere hanno luogo entro settanta giorni dalla fine delle precedenti. La prima riunione ha luogo non oltre il ventesimo giorno dalle elezioni. Finché non siano riunite le nuove Camere sono prorogati i poteri delle precedenti.

 

PER APPROFONDIMENTI, CONSULTA: “IL MATTINALE – 07 gennaio 2014”