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R.BRUNETTA (Intervista al ‘Corriere della Sera’): “Manca un Piano d’insieme. Noi rischiamo di pagare più degli altri”

 

RB Corriere della Sera

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II governo ha messo, in soldi veri, 2-3 miliardi e infatti la liquidità non c’è ancora per nessuno 

 

Si definisce ancora «ottimista» Renato Brunetta, perché «la pandemia finirà, il vaccino si troverà, l’economia tornerà a correre». Ma allo stesso tempo il responsabile economico di Forza Italia si dice «amareggiato. E arrabbiato. Ci stiamo facendo male da soli. Rischiamo di pagare un prezzo spropositato, mentre poteva essere l’occasione di un rilancio per Italia e Ue».

Cosa si sta sbagliando? 

«La crisi è simmetrica: seppure con tempistiche diverse, sta colpendo tutti i Paesi allo stesso modo. Servono tanti bazooka che sparino insieme o diventa asimmetrica e i Paesi più forti ed efficienti ne usciranno prima e meglio, quelli più in difficoltà invece pagheranno il conto per tutti, salatissimo».

E l’unità di intenti non c’è? 

«L’Europa sta balbettando, ma uno strumento per salvarci c’è: la Bce si sta muovendo bene, mettendo sul piatto una liquidità enorme che l’Italia può sfruttare, emettendo titoli di Stato con rendimenti e spread ancora contenuti».

E invece? 

«Mentre altri Paesi fanno i fatti, noi navighiamo a vista nell’incertezza assoluta. Dovremmo essere pronti, capaci di programmare e progettare. Non vedo nulla di questo».

Ma il premier ha annunciato liquidità per 400 miliardi. 

«Sono soldi delle banche garantiti dallo Stato. Ma chi dice che funzionerà? Le garanzie, per essere tali, costano. Sembra che il governo abbia messo, in termini di soldi “veri”, 2-3 miliardi per la liquidità. E allora perché non metterne 6 e dare garanzie per 800? L’impressione è che siano numeri a caso, senza un quadro programmatico, razionale. E infatti, a differenza di altri Paesi, dopo settimane la liquidità ancora non c’è per nessuno. Se chiedo un prestito a una banca, mi rispondono che non ne sanno nulla».

Ma che si doveva fare? 

«Un piano chiaro, un documento in cui, semplifico, si dice: avremo di fronte tre fasi; la prima del lockdown totale e si finisce quando l’Ro è a zero; la seconda della riapertura parziale di queste attività che vi elenchiamo: la terza è la ripresa totale, quando la pandemia sarà sotto controllo grazie a tamponi, test per tutti. In questo quadro, prevediamo ad esempio 5 decreti con scostamento di bilancio di ioo miliardi, per sanità, famiglie, imprese, turismo, liquidità. Infine legge di Bilancio a giugno per chiudere il 2020 e mettere in sicurezza il 2021>.

E un piano non c’è? 

«Qualcuno ha visto scritto qualcosa? Noi chiediamo e proponiamo, ma c’è un muro di gomma. Può un Paese che rischia di perdere interi settori della propria economia non avere un idea complessiva di futuro? È la responsabilità più grave del governo. Possiamo farcela a superare la paura, ma così rischiamo di morire di incertezza».