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R.BRUNETTA (Intervista a ‘Libero’): “Puntano tutto sull’assistenzialismo”

 

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L’ex ministro: «Erogati solo 7 miliardi. E non è colpa della burocrazia, è una scelta»

«Parole, tante. Risorse, poche. Soldi veri, pochissimi». I numeri di Renato Brunetta sono diversi da quelli di Giuseppe Conte e Roberto Gualtieri. Molto diversi. «Spero di sbagliarmi. Chiedo formalmente di essere smentito dal governo», dice l’economista ed ex ministro di Forza Italia. «Chiedo che il governo, come pubblicai bollettini della pandemia, una volta a settimana diffonda quelli dell` anti-pandemia, ovvero il conto delle somme effettivamente erogate. Che dica ai cittadini quanti soldi sono stati dati e a chi. I 600 euro a questa platea di aventi diritto, la cassa integrazione a questi altri…».

Non si fida, professore?

«Ho fatto due conti su un pezzo di carta. Al momento mi risulta che il governo abbia erogato alle famiglie e alle imprese italiane appena 7 miliardi di euro, dei 20 miliardi di indebitamento netto. Meno di quanto spenderà per il reddito di cittadinanza nell’anno in corso. Un paradosso, non trova?»

Col decreto “Cura Italia” il governo sostiene di avere messo sul tavolo 25 miliardi.

«Meno di 20 miliardi, però, sono di vero indebitamento. Il resto sono semplici partite finanziarie all’interno del bilancio dello Stato. E di questi 20 miliardi, quelli che prevedono un flusso di cassa “vero e a titolo definitivo” a favore di famiglie, lavoratori e imprese sono 7 miliardi per casse integrazioni e congedi parentali; 3 miliardi per i 600 euro a favore degli autonomi; 0,9 miliardi per l’extra bonus di 100 euro per i dipendenti al lavoro a marzo nelle sedi aziendali; 0,4 miliardi per il credito di imposta sulle locazioni di negozi e botteghe. Stop. Ma ad oggi, ad oltre tre mesi dalla proclamazione dello stato di crisi, di questi soldi mi risulta che siano stati erogati appena 7 miliardi».

Tutti gli altri?

«Tolte le spese per il sistema sanitario, giustissime, sono solo annunci. Guardi alle garanzie in favore delle imprese: avevano detto che sarebbero state pari a 400 miliardi di euro. Nell’ultimo bollettino del ministero dell’Economia si legge che sono state “avviate procedure” per circa 14 miliardi, ma i soldi erogati sono pochissimi, una frazione minima. E si tratta di garanzie su prestiti (troppo brevi) che andranno comunque restituiti con gli interessi. Per quanto riguarda le imposte, siamo di fronte a rinvii all’interno dello stesso anno fiscale: una boccata d’ossigeno solo momentanea, perché dovranno comunque essere pagate nel 2020. Una vergogna assoluta».

Si presume che i soldi annunciati dal governo siano comunque erogati entro breve.

«Quando un paziente ha bisogno d’ossigeno dobbiamo darglielo subito, non tra tre settimane o due mesi, perché allora il paziente sarà morto. Allo stesso modo, i provvedimenti per l’emergenza vanno adottati durante l’emergenza. Dopo non servono a nulla».

La vedo pessimista.

«Sono realista. Se la curva della crisi fosse a “V”, e cioè se avessimo un crollo veloce dell’economia cui segue una rapida ripresa, sarebbe facilmente gestibile. Ma se – colpevolmente, scientemente, furbescamente – si ritarda con la terapia d’emergenza, la curva prende la forma di una “L”: l’economia va giù e dopo non c’è ripresa, ma depressione e stagnazione. E il motivo per cui Paesi come Stati Uniti, Germania e Svizzera hanno adottato subito la terapia dell’ossigeno necessario: una sorta di “elicopter money”, soldi dello Stato alle famiglie e alle imprese, fatti piovere subito dall’‘elicottero’».

E perché mai Conte dovrebbe comportarsi «scientemente» in modo diverso?

«Si tratta di un mio cattivo pensiero. Temo che questo approccio “minimalista” non sia solo frutto della nostra cattiva burocrazia e della necessità di fare le nozze con i fichi secchi a causa della scarsità di soldi, ma anche di una precisa scelta ideologica del governo, che sin dall’inizio ha voluto puntare tutto sull’assistenzialismo».

Preparano un’Italia in cui tutta l’economia è controllata dallo Stato?

«Metto in fila i fatti. Il reddito di cittadinanza non si tocca, anzi ne viene ampliata la platea. Arriva il reddito di emergenza, che potrà raddoppiare il reddito di cittadinanza. La cassa integrazione in deroga viene estesa, temo strutturalmente, a tutte le categorie… In questo modo si prepara un futuro con milioni di assistiti, tra le rovine dell’economia privata e del mercato del lavoro. Ma chi mai cercherà un posto di lavoro, se può puntare a quella follia chiamata reddito universale?».

Sembrano accuse, più che cattivi pensieri.

«Al momento sono solo cattivi pensieri. Spero che lo rimangano, perché amo il mio Paese e mi rendo che in questo momento è difficile governare. Però, lo dico a Conte, gli italiani hanno bisogno di verità e trasparenza».