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IL MATTINALE (FI) SMONTA PUNTO PER PUNTO IL JOBS ACT DI RENZI

 

Renzi

 

“Nel Jobs Act pubblicato nella tarda serata di ieri, le parole di Renzi si muovono come la testa del cobra in uscita libera: intontiscono. Quelle pagine hanno questo compito: catturare il naso più che la mente, respirare profondamente e poi entrare nel suo mondo fatto di ricordi di un’infanzia coi cartoni animati”. Lo scrive “Il Mattinale”, la nota politica redatta dallo staff del gruppo Forza Italia della Camera dei deputati, che in un’edizione speciale smonta punto per punto il Jobs Act di Renzi.

 

“Vediamo. Dopo aver spiegato il proprio metodo per raggiungere l’obiettivo della legge elettorale (e qui, niente da dire, promosso), ecco che il cuore dell’annuncio è esattamente le due cose che più stanno a cuore agli italiani oggi: la certezza del lavoro per i padri di famiglia e il futuro dei figli. L’attenzione dunque è catturata. Ma ecco che dalla ciotola del fachiro non escono idee solide, ma la testa oscillante del cobra. Lo stile esaurisce il contenuto, è l’arte per l’arte”.

 

“Siamo qui a provarlo. L’idea di novità è tutta nella intestazione ‘Jobs Act’, perfettamente ricalcato sul precedente di Obama. I contenuti sono enunciazioni risibili. Non lega il lavoro allo sviluppo, ma lo fa dipendere dalle leggi sul lavoro. In realtà tutto si tiene. Il piano sul lavoro e per l’occupazione senza sviluppo è un modellino di plastica senza forza. Pensierini in libertà. Propostine generichine. Senza alcuna valutazione di costi, senza alcuna valutazione di coperture. Senza alcuna valutazione di impatto sociale,senza alcuna valutazione di impatto economico. Senza alcuna ricognizione del lavoro già fatto in sede parlamentare e governativa”.

 

“Il testo sembra scritto da dilettanti allo sbaraglio, un po’ furbetti, un po’ opportunisti, sicuramente molto pasticcioni, che a un certo punto si sono dovuti fermare perché non riuscivano ad andare avanti. E hanno ‘aperto’ il documento a contributi esterni perché da soli non riuscivano a riempirlo”.

 

“Quello che si è letto è di una pochezza tecnica, culturale, politica e scientifica spaventose, e da esso emerge una totale non conoscenza non solo delle relazioni industriali, ma anche e soprattutto del rapporto che lega il lavoro allo sviluppo economico”.

 

“Tutte misure contro le imprese, contro i giovani, contro il mercato del lavoro, contro la competitività del paese. Tutta fuffa mediatica, buona solo per abbindolare qualche sindacalista opportunista e qualche altrettanto opportunista portavoce brussellese. Finalmente Renzi si è messo alla prova”.

 

“E i risultati dimostrano che una cosa sono le campagne elettorali di partito, che lui sa fare bene, e altra cosa sono le proposte serie e convincenti per governare il paese, su cui Renzi, come vedremo nell’analisi che segue, punto per punto del Jobs Act, un po’ scarseggia”.