Socialize

R.BRUNETTA (Intervista al ‘Corriere della Sera’): “Bicamerale subito. Io alla presidenza? Ci sono”

 

RB Corriere della Sera

 

LEGGI LA MIA INTERVISTA

 

 

«II momento è adesso: buttiamoci alle spalle le polemiche e insieme, maggioranza e opposizione, indossiamo la maglietta italiana con lo scudetto tricolore e proviamo a ricostruire il Paese». È un appello, una speranza, una mano tesa, una proposta, è un’offerta concreta di disponibilità quella che arriva da Renato Brunetta, responsabile economico di Forza Italia. Rivolta al governo ma senza fraintendimenti: «Non vogliamo fare giochini. Vogliamo che ognuno nel proprio ruolo, la maggioranza e l’opposizione, si lavori per non sprecare questa occasione storica. Abbiamo 80 giorni a disposizione che partono da ora per definire un programma per uscire dalla crisi e per fare quelle riforme che in 20 anni non abbiamo fatto. Il mio sogno sarebbe quello di farlo anche ad agosto: un Parlamento che lavora, un piccolo sacrificio rispetto a quello grande sostenuto dagli italiani in questi mesi. Facciamo vedere al mondo che ne siamo capaci».

Come, con una commissione che sia l`interfaccia parlamentare del governo sul piano per il Recovery Fund?

«Credo che quello della commissione, magari bicamerale, paritetica e presieduta dall`opposizione, come accade per commissioni di controllo come il Copasir, potrebbe essere lo strumento utile al Paese per affrontare un percorso straordinario».

A cosa servirebbe un organismo in più?

«Al governo spetta l’attuazione dei piani e la gestione dei fondi, al Parlamento l’indirizzo. Si può fare con una commissione agile, coesa, in cui si rema dalla stessa parte. Se poi si preferisce affrontare la via ordinaria delle tante commissioni, in un tempo brevissimo, occupato dallo scontro elettorale per le Regionali, con la Legge di bilancio da preparare, i mille provvedimenti, l’emergenza, un cammino da mettere a punto di continuo e con pochi voti di maggioranza… È una scelta».

Si parla di lei come presidente.

«Intanto bisogna avere la volontà di farla la commissione. Poi ci sono tanti esponenti capaci nell’opposizione, io sono tra loro, ma il nodo è sostanziale perché tutto si tiene: il voto sullo scostamento di bilancio, che noi siamo disponibili a dare se il governo ci dà risposte alle nostre richieste, a partire da quella concreta di un semestre fiscale bianco; quello per la proroga dello stato d’emergenza, anche qui ci vogliono spiegare per fare che cosa, o dobbiamo continuare ad accettare tutto a scatola chiusa? E soprattutto il piano per il futuro».

Che ruolo avreste in questo scenario?

«Quello che hanno avuto i nostri padri nel Dopoguerra, ricostruire il Paese, fare grandi riforme, con il contributo di tutti. L`Europa è pronta a darci 209 miliardi, più altri 70 che arriverebbero dagli altri pilastri come Sure, Mes, Bei per decidere noi come riformare la giustizia, la scuola, per le politiche green, le infrastrutture, l’e-government, la burocrazia. Se a questi riuscissimo a sommarne altrettanti che arriverebbero dal risparmio privato inutilizzato degli italiani potremmo veramente cambiare faccia al Paese, e dimostrare che il rimprovero all’Italia – “Convento povero con i frati ricchi” d’ora in poi non potrà più esserci mosso. Ma serve condivisione, lo sforzo di tutti. Di un governo forte ed efficiente e di una opposizione responsabile. Noi ci siamo».