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R.BRUNETTA (Intervista a ‘La Stampa’): “Non siamo la stampella del governo. Ma qui si tratta di salvare il Paese”

 

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Renato Brunetta non ha dubbi: serve una commissione, un «raccordo» tra Parlamento e governo per definire il piano di riforme che permetterà di usare i soldi che arriveranno dall`Ue, e la presidenza non può che andare alle opposizioni. Lui sa bene di essere il nome più accreditato per la guida della commissione, nel centrodestra, e reagisce con sarcasmo a chi, dentro il M5s, dice che sarebbe inaccettabile affidare l’organismo a Fi: «Ah sì? Quando votiamo lo scostamento di bilancio però i nostri voti non fanno schifo…».

Brunetta, ci sarà un`unica commissione, bicamerale, o due, una alla Camera affidata a lei e una al Senato guidata dalla maggioranza?

«Questa è la cosa meno importante, saranno i capigruppo e i presidenti delle Camere a trovare la soluzione, se si vorrà. Ma bisogna far funzionare al meglio Camera e Senato in relazione all’”action plan” (il piano di interventi per la ripresa, ndr). Il Parlamento deve fare il Parlamento, con attività di indirizzo e ascoltando il Paese».

Indirizzo, ma anche controllo: volete evitare che il premier gestisca i fondi da solo?

«La sorprendo: i fondi li deve gestire Conte. La gestione è del governo. Il Parlamento ha solo funzione di indirizzo. Spetta al governo decidere, gestire, fare i progetti esecutivi, interloquire con l’Ue e con il consiglio europeo».

Barbara Lezzi, M5s, ex ministra, dice che è «impensabile» affidare a lei la presidenza, perché vorrebbe dire «certificare l`entrata di Fi in maggioranza».

«Non mi faccia dire… Io sto dalla parte dell`Italia e sto all’opposizione. Lo ero col governo precedente e lo sono con questo. L’idea è che sia una commissione paritetica, come il Copasir, e dunque che vada all’opposizione. Non c’entra niente il governo, la maggioranza continuerà a fare la maggioranza e l’opposizione farà l’opposizione. Non siamo mica entrati in maggioranza quando abbiamo votato lo scostamento di bilancio nei mesi scorsi e la Lezzi e i 5 stelle non si sono fatti scrupolo di accettare i nostri voti».

Un altro scostamento di bilancio si voterà domani. Direte sì anche stavolta?

«Berlusconi ha chiesto di non votare a scatola chiusa, ha perfettamente ragione. C’è disponibilità a votare il terzo scostamento, se non è al buio. Questo non fa schifo alla Lezzi? Per questo dico bando alle miopie: qui si tratta di salvare il Paese. Se si riaccende un conflitto di tutti contro tutti rischiamo la catastrofe. L`Europa ci guarda, dobbiamo dare l’immagine di un`Italia della collaborazione e della condivisione come ha chiesto il presidente Mattarella. Poi ciascuno ritorna con le proprie insegne, il centrodestra col centrodestra e la sinistra con la sinistra. È molto semplice».

Ma se Berlusconi ha dovuto chiarire che Fi resta nel centrodestra forse anche i suoi alleati hanno qualche dubbio…

«Berlusconi ha fatto benissimo a dire quello che ha detto. Ha detto cose chiarissime sul Mes, noi siamo a favore e questo non vuol dire che siamo la stampella del governo. Del resto, è la Lega che ha fatto un governo con il M5s, noi no. Se vogliamo parlare di purezza rispetto al centrodestra siamo più puri noi della Lega. Nessuno può farci gli esami. Noi il centrodestra l’abbiamo sempre rispettato».

Oggi Conte chiederà la proroga dello stato di emergenza.

«Conte ci deve dar conto dei sei mesi passati e dire con grande chiarezza perché ne chiede altri tre. Anche qui al buio non votiamo nulla».