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R.BRUNETTA (Intervista su ‘La Stampa’): “Opporsi al taglio degli eletti per dare una spallata ai grillini e al premier Conte”

 

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«Sinceramente non capisco: Salvini, Meloni e Berlusconi si rendono conto che con il no al referendum hanno in mano la partita?». A Renato Brunetta, deputato di Forza Italia, tra i fautori del No, sembra di rivivere la campagna elettorale che portò alla caduta di Renzi.

 

Perché, onorevole Brunetta?

«Al centrodestra converrebbe il no per fare definitivamente i conti con i grillini. Con la sconfitta dei 5 stelle sul loro stesso terreno si riuscirebbe a indebolire il governo Conte in maniera decisiva. Votare no significa accreditarsi come una forza non populista. Un centrodestra che salvasse la democrazia parlamentare e la Costituzione in Italia sarebbe fortemente credibile dal punto di vista istituzionale per governare ed eleggere il Presidente della Repubblica».

 

Però, con poche eccezioni, Forza Italia, Lega e Fdi in parlamento votarono a favore del taglio dei parlamentari.

«E perché si dovrebbe confermare quel voto? Il centrodestra ha in mano il match point, il punto che fa gioco-partita-incontro. Se prevale il no si può votare domani. Non c’è alcun cambiamento costituzionale e si può tornare alle urne in caso di crisi di governo, quando il presidente della Repubblica lo ritiene opportuno. E’ quanto chiediamo insieme da un anno. Non ci sarebbero scuse, problemi di modifica della legge elettorale odi collegi».

 

Il Sì ha il vento in poppa, il risultato sembra scontato, non crede?

«Lo dicevano anche al referendum di Renzi, io riuscii a convincere l’intero centrodestra e poi l’endorsement di Berlusconi fu decisivo. Ci aiutò anche la personalizzazione di Renzi, questa volta dovremmo essere aiutati dal fondamentalismo masochista dei 5 stelle. Allora si dava per scontato un 60 a 40 per il sì ed è successo il contrario. La partita è aperta e va giocata fino in fondo».

 

L’antipolitica resta popolare tra gli elettori, pensa che seguiranno il dictat dei partiti?

«L’antipolitica si sta esaurendo, il M5s ha perso ogni credibilità. Gli italiani hanno altro a cui pensare, c’è grande preoccupazione per il futuro e l’economia. La pandemia è stato uno shock per il Paese e ha cambiato il mood. È il Parlamento a poter tutelare le persone dal rischio che le libertà personali vengano compresse tra lockdown e stato di emergenza».

 

Pensa davvero che Berlusconi, Salvini e Meloni osino una giravolta per sostenere il no?

«Ripeto: hanno in mano il colpo che fa vincere la partita. E conviene pure al centrosinistra. Mi stupisco che questi miei semplici ragionamenti non siano fatti propri dai due schieramenti: è un gioco win win, vincono tutti tranne i 5 stelle, con buona pace di Grillo e del suo scherzare col fuoco della vita democratica».