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R.BRUNETTA (Intervista a ‘La Repubblica’): “È il momento di Draghi, per salvare l’Italia nel segno dell’unità”

 

RB La repubblica

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A Renato Brunetta (Fi) Draghi piace molto: «Lo conosco dal 1983, entrambi liberalsocialisti, lui consigliere economico di Goria, lodi Craxi e De Michelis. Poi fu Berlusconi a volerlo in Banca d’Italia e poi alla Bce».

 

Si iscriverebbe a un “partito Draghi”?

«Un partito è poco. È il suo momento storico».

 

Ma per fare cosa? Lo vede come futuro presidente del Consiglio, della Repubblica?

«Per salvare l’Italia. Il whatever it takes del 26 luglio 2012, il discorso a Rimini del 18 agosto, il suo intervento sul Financial Times del 25 marzo, rappresentano un chiaro programma di buonsenso attorno al quale in un Paese razionale tutti dovrebbero convergere. Senza dimenticare l’influenza Internazionale di Draghi».

 

Forse però II suo programme è un po’ generico.

«Ha parlato di giovani, di istruzione, di un capitale buono che ha bisogno di iniezioni pubbliche a debito per ripartire».

 

Nella destra sovranista sarà considerato un uomo del sistema, non crede?

«Quelle sono banalità. Draghi ha personalità e credibilità conquistate nel corso degli anni, assolvendo compiti di primaria importanza nelle istituzioni pubbliche, poi da banchiere privato e centrale».

 

E se la politica lo invocasse e poi facesse la fine di Mario Monti?

«Con tutto il rispetto per Monti, Draghi è cosa diversa, è tutta un’altra storia».