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RECOVERY: BRUNETTA, UE E GOVERNO ITALIANO IN RITARDO

“Sulle misure economiche a sostegno dei Paesi colpiti dalla pandemia da Covid-19 “l’Europa è certamente in ritardo, anche perché Visegrad e i Paesi frugali si stanno allineando a causa di convergenze politico-elettoralistiche. A questo oggettivo ritardo dell’Europa, bisogna sommare quello italiano, che si concretizza anche nell’incapacità di chiedere le risorse all’Ue, circa 100 miliardi di prestiti a tasso zero o quasi zero. C’è il rischio che non vedremo nulla fino all’estate inoltrata dell’anno prossimo perché non siamo in grado di chiedere Sure, Bei e Mes, perché, per quest’ultimo, è in corso una battaglia politica all’interno della maggioranza. Nel breve, forse, l’Italia potrebbe ricevere un anticipo di soli 10 miliardi. Sempre utili, ma molto poco. Per ovviare a questa situazione, corre voce che sul Mes Conte possa fare un tentativo con il M5S a dicembre, poco prima dell’approvazione della legge di bilancio. Insomma, allo stato attuale, non c’è un euro e il governo sarà costretto a fare la legge di bilancio con le risorse non spese dei tre decreti varati negli ultimi mesi. Il danno e la beffa. Per l’anno prossimo, quindi, non ci saranno risorse aggiuntive e si tenterà di spendere una parte cospicua, circa 50 miliardi, dei fondi non spesi in questi mesi. Insomma, stallo a causa dell’Europa e del governo italiano”.

Lo ha detto Renato Brunetta, deputato e responsabile economico di Forza Italia, a “Tgcom24”.

 

 

FISCO: BRUNETTA, DA GOVERO GIOCO DELLE TRE CARTE, TAGLIO TASSE? PRESA PER I FONDELLI

“Finanziare il taglio delle tasse con il taglio delle tax expenditures, cioè deduzioni e detrazioni fiscali, è il gioco delle tre carte. Con questi chiari di luna, in un momento in cui non c’è un euro, pensare di fare la riforma fiscale mettendoci risorse per 10 o 20 miliardi, è una presa in giro. Non illudiamo gli italiani”.

Lo ha detto Renato Brunetta, deputato e responsabile economico di Forza Italia, a “Tgcom24”.

“Tagliare le tax expenditures, deduzioni e detrazioni, vuol dire aumentare le tasse a questa o quella categoria. Fare una cosa del genere non è cosa da poco, è sangue e lacrime. Eliminare sussidi e detrazioni significa incidere sulla carne viva di famiglie e imprese. Siccome in questo momento abbiamo una marea di problemi di tipo produttivo, parlare in una situazione del genere di riforma fiscale, di taglio delle tasse, di alleggerimento della pressione fiscale, sa tanto di presa per i fondelli”.

 

 

CORONAVIRUS: BRUNETTA, NO A MES MA PROROGA EMERGENZA? COSI’ NON VA

“Conte deve venire in Parlamento e spiegare sulla base di quali elementi chiede il prolungamento dello stato di emergenza e in base al dibattito parlamentare prendere una decisione che responsabilizzi tutto il quadro politico. Se prolungare lo stato di emergenza significa limitare la libertà di cittadini, imprese, la mobilità – libertà fondamentali che incidono su quelle costituzionali – è una decisione che non si può prendere dall’oggi al domani”.

Lo ha detto Renato Brunetta, deputato e responsabile economico di Forza Italia, a “Tgcom24”.

“Già da otto, nove mesi siamo in stato di emergenza. Voglio capire perché dovremmo prolungarlo, quali sono i dati e i pericoli oggettivi della pandemia e quali sono le garanzie per i cittadini. Sarebbe come dare tutto il potere al presidente del Consiglio senza alcuna possibilità che il Parlamento verifichi le sue decisioni. Abbiamo già avuto un lockdown dei diritti, un lockdown del controllo parlamentare per troppi mesi. Prolungarlo ulteriormente senza dare strumenti al Parlamento per controllare come viene usato questo nuovo stato di emergenza mi preoccupa. Che ci si abitui ad una sorta di gestione autoritaria della democrazia nel nostro paese è un grande pericolo che l’Italia non si può permettere. Conte venga in Parlamento e ci spieghi perché se c’è una emergenza sanitaria non abbiamo detto, due o tre mesi fa, di sì al Mes e fatto gli investimenti sanitari per mettere in sicurezza il nostro Paese. Non si può dire no al Mes e prolungare lo stato di emergenza. Questo non va”.