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R.BRUNETTA (Intervista al settimanale ‘Gente’): “PROPONGO A TUTTI I PARTITI IL PATTO DELLA SALVEZZA”

 

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LA MIA INTERVISTA

 

L’APPELLO DI BRUNETTA ALLA POLITICA NELL’ORA PIÙ BUIA

PER USCIRE DALLA CRISI PEGGIORE DEGLI ULTIMI 75 ANNI C`È SOLO UN MODO, DICE IL DEPUTATO DI FORZA ITALIA: «TOGLIERE LA CASACCA AZZURRA, ROSSA O VERDE E VESTIRE QUELLA DELLA NAZIONALE. NOI CI SIAMO. E GLI ALTRI?»

 

Per parlare dei giorni bui che il nostro Paese sta attraversando, e di come trovare la luce in fondo al tunnel, Renato Brunetta, deputato e responsabile economico di Forza Italia, ci riceve nella sua bella casa romana. «Quella che stiamo vivendo è la più grande tragedia sanitaria ed economica dalla Seconda guerra mondiale che sta minando il benessere materiale e le certezze di 60 milioni di italiani in un Paese già provato da anni di bassa crescita e produttività, con una politica specchio di questa crisi e gli ultimi due governi nati non dalla volontà popolare ma da accordi fatti in Parlamento che definirei contro natura: il Conte 1 e soprattutto il Conte 2, che di fronte alla sfida della pandemia si è dimostrato inadeguato».

Come se ne esce?

«Dall`inizio della pandemia il presidente Sergio Mattarella usa e ripete due parole, coesione e condivisione, che io ho colto e con altrettanta insistenza fatto mie: coesione sociale e condivisione tra le forze politiche, che per ora non si è realizzata. Ma forse adesso è il momento».

Cosa è cambiato?

«Mi sembra che oggi stia maturando una certa consapevolezza nell`azione politica. E Forza Italia c`è: non parlo di un nostro passaggio di forze al governo, che non sarebbe nelle nostre corde. Noi vogliamo che l`Italia faccia le scelte giuste, sulla salute e nel campo della politica economica, dove il governo finora ha rincorso la crisi con un`infinità di Dpcm di dubbia legittimità costituzionale che hanno condizionato la vita delle persone e una selva di decreti legge sui ristori che intasano il Parlamento e dei quali nessuno capisce più niente».

In che modo ci siete, dunque?

«Intanto votando gli scostamenti alla legge di bilancio [deficit aggiuntivi in deroga alle regole fissate dalla Ue, ndr] che il governo ci chiederà: lo abbiamo già fatto due volte su tre, e garantiamo di continuare a farlo a patto che il governo ci ascolti, come ha spiegato con chiarezza il presidente Silvio Berlusconi con una lettere al Corriere».

Cosa chiedete in concreto?

«Prima di tutto l`eliminazione della divisione crescente e insopportabile tra l`Italia dei garantiti e quelli dei non garantiti, tra chi nella pandemia non ha visto mettere a rischio benessere e reddito e chi invece ha perso o sta perdendo tutto. Semplificando ancora, l`Italia del lavoro dipendente con tutti i suoi ammortizzatori sociali, che sono una grande conquista storico-sindacale del nostro Paese, e l`Italia che non ha reti di sicurezza: il lavoro autonomo, gli artigiani, i commercianti, i professionisti, le imprese e le partite Iva, che fino a oggi non sono stati aiutati, al di là di qualche bonus. Il contributo di Forza Italia alla ricostruzione del Paese è riparare a questa ingiustizia: un`apertura al dialogo che vogliamo fare portandoci dietro il centrodestra, possibilmente, ma anche da soli».

Per adesso il dialogo ha portato tre deputati azzurri alla Lega e molti malumori nel centrodestra…

«Sì, ha provocato qualche tensione, ovviamente. È che il centrodestra in questo momento non parla con una voce univoca, ma prendiamo atto del fatto che la parte più europea, qualificata e liberale è quella del centro e finché la parte maggioritaria resterà a destra non potrà portarci fuori dalla crisi».

A proposito di Europa, i veti di Ungheria e Polonia mettono a rischio il Recovery fund?

«Ricordiamo che le loro economie dipendono molto dalle risorse e dai fondi dell`Europa, dalle industrie tedesche e dai mercati europei e dunque il loro veto non potrà essere spinto fino alle estreme conseguenze. Ora ci vuole Santa Merkel che intervenga un`altra volta e in maniera definitiva per sbloccare queste ultime fibrillazioni».

Nel piano di Forza Italia per uscire dalla crisi, che avete chiamato la Bussola, c`è l`esortazione a usare tutte le risorse europee, a partire dai 37 miliardi del Mes, il fondo per la sanità.

«I prestiti europei a tassi quasi a zero utilizzabili fin da subito ammontano a quasi 100 miliardi e noi oggi stiamo usando solo Sure, la cosiddetta cassa integrazione europea. Sarebbe pura follia non utilizzare anche gli altri strumenti, soprattutto il Mes che metterebbe in sicurezza la nostra sanità».

Poi c`è il Next Generation Ue, quello che chiamiamo Recovery fund.

«Vale 209 miliardi, di cui più di 80 a fondo perduto, ma ancora non è stato messo giù un impianto progettuale: dove sono i piani per la transizione digitale? Per quella green? E le riforme, da quella della giustizia a quella degli ammortizzatori sociali, da quella del mercato del lavoro a quella della pubblica amministrazione? Non ci sono, e l`Europa comincia a innervosirsi su questo».

Che cosa chiedete?

«Di cominciare ora votando gli scostamenti e modificando la legge di bilancio e di istituire, da gennaio, una bicamerale guidata da un membro dell`opposizione, affinché questi piani siano condivisi. Soprattutto che si vari un nuovo patto politico».

Di che cosa si tratta?

«Serve un`intesa fatta da persone di buona volontà di ogni schieramento, disposte a togliersi la casacca della propria parte politica e mettere quella della Nazionale italiana, o, ancora meglio, dell`Europa per lavorare insieme con questo spirito. Per eleggere il presidente della Repubblica [a fine luglio comincia il semestre bianco, ndr], per usare al meglio le risorse a disposizione e per portare il Paese fuori dalla crisi».