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IL MIO INTERVENTO IN CONFERENZA STAMPA – #RecoveryPlan

 

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RIASCOLTA IL MIO INTERVENTO

 

 

RECOVERY: BRUNETTA, “IL PNRR NON PUÒ ESSERE UTILIZZATO COME UN REGOLAMENTO DI CONTI INTERNI AL GOVERNO E ALLA MAGGIORANZA”

“Il Piano Nazionale di Ripresa e di Resilienza non può essere svilito, strumentalizzato e utilizzato come terreno di un regolamento di conti interni al Governo e alla maggioranza; non è accettabile che questo avvenga, perché è stato detto che il PNRR è un vero e proprio Piano Marshall (tra l’altro con valori multipli rispetto al vero Piano Marshall di allora) per il nostro Paese”.

Così Renato Brunetta, deputato e responsabile economico di Forza Italia, intervenendo in conferenza stampa sulla presentazione del Recovery Plan del movimento azzurro.

“Speriamo arrivi presto, in Parlamento, il documento del Governo, per essere modificato e completato e che, in Parlamento, quello stesso documento diventi il Piano dell’Italia, e non solo dell’Esecutivo, anche per una semplice ragione di carattere tecnico: che la sua gittata temporale riguarda questa legislatura e tutta la prossima, e quindi non può essere egemonizzato da questo Governo, tra l’altro, molto debole”.

 

RECOVERY: BRUNETTA, “OCCORRONO RIFORME SINCRONICHE AL PROCESSO DI INVESTIMENTO: È IN GRADO QUESTO GOVERNO DI REALIZZARE TUTTO CIÒ?”

“L’approccio non deve essere minimalista. È vero, sì, che abbiamo a disposizione i 209 miliardi di euro, che il buon Gualtieri pensa di utilizzare solo per la parte grants, e solo in parte per la parte loans, ma il potenziale deve essere un multiplo di quell’ammontare, poiché andrebbero contabilizzati anche i quasi 100 miliardi di euro delle risorse di Sure, Mes e Bei, i fondi europei di coesione (circa 50 miliardi di euro), aggiungendo anche i 110 miliardi di euro di vecchi progetti infrastrutturali già finanziati (che si era sempre detto dovessero essere sbloccati subito). Così facendo, arriviamo già a circa 500 miliardi. Se poi si attiva il rapporto pubblico-privato, il blending, vale a dire che questi investimenti riescano ad attivare, in tutto o in parte, anche risorse private dall’Italia e dall’estero, noi arriviamo ad un potenziale di investimenti e di spesa che va ben oltre le risorse previste minimaliste previste da Gualtieri”.

Così Renato Brunetta, deputato e responsabile economico di Forza Italia, intervenendo in conferenza stampa sulla presentazione del Recovery Plan del movimento azzurro.

“Se non c’è la Resilienza, vale a dire la produttività, l’efficacia e l’efficienza, che si concretizzano nella realizzazione di riforme strutturali, quegli stessi miliardi non avranno alcun impatto sulla crescita e sul Pil. Se vogliamo rendere efficiente ed efficace il sistema, occorrono quindi riforme serie come quelle della Pubblica Amministrazione, della Giustizia e del Fisco. Nel passato, tutto questo non siamo stati in grado di farlo, né con le risorse endogene del Paese (pensiamo ai ritardi, ai decreti attuativi), né con le risorse europee (l’Italia è considerata il fanalino di coda europeo per l’utilizzo dei fondi comunitari). Se noi vogliamo rendere, oggi e nel futuro, efficace ed efficiente, questa grande occasione per il nostro Paese, non solo dobbiamo realizzare le riforme, ma dobbiamo fare in modo che queste riforme siano monitorate, passo dopo passo, in maniera tale da metterle in parallelo agli investimenti. Occorre, cioè, realizzare riforme sincroniche al processo di investimento. Mi chiedo: è in grado il Governo Conte di realizzare tutto ciò? Se così non fosse, avremo solo tanti colli di bottiglia, tante risorse promesse, ma incapacità di spendere”.

 

RECOVERY: BRUNETTA, “SERVE UNITÀ TECNICA A PALAZZO CHIGI, CI STIAMO LAVORANDO”

Roma, 7 gen. (Adnkronos) – “Occorre studiare una sorta di unità tecnica, da collocare presso la presidenza del Consiglio, in caso di ritardi” sul piano del recovery, “ci vogliono poteri sostitutivi”.

Lo dice Renato BRUNETTA, parlando nel corso di una conferenza stampa di Forza Italia, sul tema del recovery plan italiano. Chiedendo che sia costituita una struttura per “risolvere i casi di inadempienza, relativi al recovery”, una “unità di execution, che permetta di arrivare ai ‘sal’, gli stati di avanzamento dei lavori, per avere i finanziamenti” dall’Europa dopo la prima tranche, sottolinea BRUNETTA. “Le risorse, a parte l’anticipo del 12%, tra marzo e aprile, circa 27 miliardi, verranno dati dopo presentazione stati avanzamento lavori”, ammonisce BRUNETTA.

 

RECOVERY: BRUNETTA, “SUBITO UN’UNITÀ DI CONTROLLO CON PIENI POTERI PER GIUNGERE AGLI STATI DI AVANZAMENTO LAVORI E OTTENERE LE RISORSE UE”

 

“A parte l’anticipo del 12% (circa 27 miliardi di euro) delle risorse europee, che dovrebbe essere dato una volta presentato il Piano, tra marzo e aprile, tutto il resto dei fondi verrà dato con i “sal” (stati di avanzamento lavori). Se noi non abbiamo una sorta di unità tecnica, di unità di ‘execution’ di controllo dell’effettività della strategia, rischiamo di non avere i finanziamenti dall’Europa dopo la prima tranche di risorse, perché non saremo in grado di proporre gli stati di avanzamento e, anzi, rischieremo di restituire gli anticipi”.

Così Renato Brunetta, deputato e responsabile economico di Forza Italia, intervenendo in conferenza stampa sulla presentazione del Recovery Plan del movimento azzurro.

“Per questa ragione, occorre predisporre un’unità tecnica da collocare presso la presidenza del Consiglio dei Ministri che possa intervenire in caso di ritardi e per risolvere i casi di inadempienza, relativi al Recovery. Dobbiamo, in altri termini, prevedere poteri sostitutivi, qualora un’amministrazione non sia in grado di arrivare a stati di avanzamento concreti e certificati; prevedere deroghe al codice degli appalti (ad esempio, velocizzare i processi burocratici, applicando la normativa europea, piuttosto che il codice degli appalti italiano, così da eliminare complicazioni inutili nella fase di recepimento delle direttive comunitarie); utilizzare il ‘silenzio-assenso’ per semplificare il sistema e avere certezza nei tempi. Occorre, quindi, concentrare da subito, nelle mani di un’unità entità, dotata di pieni poteri, tutta la ‘execution’, cosicchè possa intervenire nei casi di inadempienza, di blocco e di incapacità di gestione dei fondi, per giungere agli stati di avanzamento lavori, per poi ottenere i pagamenti successivi. È questa la vera rivoluzione”.