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LA MIA INTERVISTA A “RADIO ANCH’IO”

 

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RIASCOLTA LA MIA INTERVISTA

 

 

 

PA: BRUNETTA, ‘VOGLIO INVESTIRE NEL LAVORO PUBBLICO’

”Sono il ministro del lavoro pubblico e ho già fatto questo mestiere 12 anni fa. Penso di avere qualche competenza. La pandemia è una guerra che ha distrutto l’economia, ma rischia di distruggere anche la coesione sociale. Io sono il ministro di medici, infermieri, impiegati, magistrati, forze dell’ordine, insegnanti. Questi sono i volti del lavoro pubblico. Io voglio investire in queste categorie e nel loro lavoro. Voglio dare una mano a far meglio il loro mestiere”.

Lo sottolinea il ministro della Pa, Renato BRUNETTA, in un’intervista a Radio Anch’io.

 

PA: BRUNETTA, ‘NON SOPPORTO PIU’ RETORICA DUALISMO PUBBLICO-PRIVATO’

”Il lavoro pubblico è per la gente, per le imprese, le famiglie, per i ceti medi e per i più poveri. I ricchi questi servizi se li comprano sul mercato privato. È la gente normale che ha bisogno di buona scuola, sanità e sicurezza. Io lavoro per il Paese e non sopporto il dualismo ‘date ancora i soldi ai burocrati e non li date al lavoro autonomo’. Questa è una retorica che non sopporto più. In questo momento si sta acuendo questo divario tra garantisti e non garantisti. Io voglio chiudere questo divario, facendo investimenti sui medici, gli infermieri, sugli impiegati, sugli insegnanti, sui professori”.

 

PA: BRUNETTA, ‘SIAMO OBBLIGATI AD INVESTIRE CON RISORSE RECOVERY’

”Voglio migliorare la Pubblica amministrazione con gli investimenti. Abbiamo le risorse per farlo. Ci sono 200 miliardi dell’Europa. Abbiamo l’obbligo di farlo e questa è una grande occasione. Essere ricacciato nella logica dei buoni e i cattivi non ne posso più”.

 

PA: BRUNETTA, ‘BASTA CON CONCORSI CHE DURANO ANNI’

”Il reclutamento è uno dei punti che ci chiede l’Europa, soprattutto per il Recovery. Chiedono il reclutamento di persone con alta professionalità e specializzazioni superiori e quindi ingegneri, tecnici, architetti, informatici. Io sto pensando di fare una piccola rivoluzione. Basta con i concorsi cartacei con cinquecento-mille persone riunite negli stadi per scrivere un testo che sarà corretto due anni dopo per fare un orale che verrà espletato cinque anni dopo per vedere i risultati otto anni dopo. Così non si va da nessuna parte”.

”Ci sono in Italia tantissimi giovani bravi, iscritti agli ordini professionali, che hanno fatto il dottorato all’università, professionisti straordinari. Dobbiamo responsabilizzare gli enti che attuano i progetti, dando loro curricula, per scegliere i migliori”.

 

PA: BRUNETTA, ‘SMART WORKING DEVE ESSERE LEGATO AI CONTRATTI E ALLE ASIGENZE DELLE AZIENDE’

”Lo smart working è stata una risposta emergenziale che ha fatto a noi imparare una modalità assolutamente nuova e innovativa, ma deve essere legata ai contratti, alle esperienze e alle esigenze delle aziende. Se lo pensiamo come strutturale lo vedo già imbrigliato in percentuali. Se l’azienda ha bisogno del lavoro a distanza lo organizza, se invece non ne ha bisogno non lo fa”.