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RECOVERY, BRUNETTA ALL’UPI: “PROVINCE SNODO ESSENZIALE, AVANTI CON SEMPLIFICAZIONI E ASSUNZIONI”

 

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“Mi fa piacere che le Province abbiano ritrovato un ruolo. Sono in piena salute, perché è viva la loro funzione, legata alla sicurezza delle strade e all’edilizia scolastica. Sono uno snodo ineludibile della nostra organizzazione territoriale e funzionale, come la pandemia ha dimostrato. Adesso possono svolgere un ruolo importante con i piccoli Comuni per i progetti del Piano nazionale di ripresa e resilienza”. Lo ha sottolineato oggi il ministro per la Pubblica amministrazione, Renato Brunetta, durante un videoincontro con i rappresentanti dell’Upi, a partire dal presidente Michele De Pascale.

“Come primo atto da ministro – ha ricordato Brunetta – ho voluto ribadire la centralità del lavoro pubblico, di tutti i 3,2 milioni di dipendenti che hanno l’onore di lavorare per produrre beni e servizi pubblici per 60 milioni di italiani. Il Recovery Plan ci offre l’opportunità di spendere 200 miliardi: servono nuove competenze e va sventato il rischio di una Pubblica amministrazione desertificata. Per questo rivoluzioneremo il sistema di reclutamento, semplificandolo e superando i vincoli e i tetti per le assunzioni. Occorre soddisfare gli specifici fabbisogni di personale tecnico per gli investimenti del Pnrr, ma anche sbloccare i concorsi al palo per l’emergenza sanitaria. Giovedì presenteremo con la ministra Carfagna la procedura per assumere 2.800 tecnici per le amministrazioni del Sud, alcuni dei quali destinati anche a Province e Città metropolitane. È un primo esempio dei nuovi processi di reclutamento. Sono finiti gli anni del blocco del turnover, figlio di un’epoca diversa in cui la Pa era vista come un costo. Io voglio un turnover espansivo, al 110-120%”.

“I rinnovi contrattuali che abbiamo avviato sulla base delle risorse stanziate dai Governi precedenti – ha concluso il ministro – saranno la leva per il cambiamento della Pubblica amministrazione e la responsabilizzazione dei dirigenti, anche in relazione allo smart working, che deve essere ancorato a efficienza, produttività e customer satisfaction di cittadini e imprese. L’obiettivo è rendere il Paese più serio e più giusto: più comunità”.