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R.BRUNETTA (Intervento su ‘Il Mattino’): “Concorso Campania: senza un vero esame non si può assumere”

 

Il Mattino Intervista

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Caro direttore,

in nome dell’amore che mi lega alla Campania e del mio ruolo istituzionale da ministro per la Pubblica amministrazione, devo un’operazione verità a tutti i lettori. In questi giorni dal mondo sindacale, e non solo, vengono avanzate interpretazioni errate e fuorvianti del corso-concorso Ripam, che non rendono un buon servizio né ai tanti giovani impegnati nella formazione né alle amministrazioni che attendono le assunzioni dopo anni di blocco del turnover e impoverimento degli organici.

Lo dice il nome: il corso-concorso bandito dalla Regione il 9 luglio 2019 è una procedura che prevede due distinte fasi, quella del corso e quella del concorso, per il quale sono state messe a bando 2.243 posizioni lavorative con diversi profili professionali.Attraverso due momenti preselettivi, si è passati da 303.965 candidati prima a 9.016 e poi a 2.610 ammessi alla formazione, con un’eccedenza di circa il 20% rispetto ai posti a bando,immaginando possibili abbandoni in corso d’opera. Effettivamente oggi, per mancate accettazioni e rinunce, risultano essere 1.880 i partecipanti alla formazione di 10 mesi retribuita con circa 1.000 euro lordi mensili, formazione che si concluderà il 31 maggio 2021 e licenzierà i partecipanti al concorso vero e proprio.

L’articolo 8 del bando disciplina questa seconda fase, ovvero la procedura per l’accesso alla Pa, prevedendo al termine delle attività di formazione “una prova scritta, valutata dalla commissione esaminatrice, che comporterà l’attribuzione di un punteggio massimo di 30 punti” e che “contribuirà alla determinazione del punteggio complessivo della graduatoria finale della procedura corso-concorsuale. Sono ammessi alla prova orale– continua il bando – tutti coloro che hanno partecipato almeno all’80% delle ore di formazione e che avranno conseguito un punteggio di almeno 21/30 in sede di valutazione”.

Ricapitolando: i primi due test sostenuti dai candidati servivano soltanto per essere ammessi al corso, ma esclusivamente la prova scritta post-formazione e la prova orale costituiscono le selezioni concorsuali per essere assunti nella Pa. Selezioni inoltre indispensabili sia perché i vincitori potranno scegliere le sedi di assegnazione in base alla graduatoria finale sia perché per alcuni profili i posti complessivamente disponibili continuano a essere inferiori rispetto ai candidati attualmente in formazione.

Con l’articolo 10 del decreto legge 44/2021 del 1° aprile il Governo ha varato una serie di misure per sbloccare i concorsi, compresi quelli di competenza della Commissione interministeriale Ripam. Il giorno successivo all’approvazione, il Presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, ci ha formalmente richiesto di semplificare e accelerare il corso-concorso della Regione. Per questo il 9 aprile la Commissione Ripam, vagliando la percorribilità e la legittimità delle soluzioni possibili e tenendo conto della necessità di valorizzare il merito e la competenza dei partecipanti nonché il rispetto delle norme generali di accesso alla Pa già previste dal bando, ha deciso di concludere la procedura concorsuale con una sola prova scritta, digitale, della durata massima di un’ora, eliminando quindi una delle due prove originariamente previste. Una scelta che consente di chiudere il concorso entro giugno, a pochi giorni dalla conclusione del corso (la prova orale richiederebbe tempi più lunghi e incerti), e di procedere alle assunzioni entro l’estate.

Ho condiviso la soddisfazione per la decisione il giorno stesso in una telefonata con il Presidente De Luca, comunicata anche alla stampa. Sono dunque rimasto sconcertato da alcune successive dichiarazioni in cui mi è stata attribuita addirittura la responsabilità di aver complicato e ritardato la procedura. Non si gioca sul lavoro dei giovani. Non si prendono in giro i cittadini. Per essere chiari: la formula del corso-concorso assomiglia alla procedura per prendere la patente. Frequentare il corso non dà l’abilitazione alla guida. Chi lo lascia intendere non soltanto mostra o finge di ignorare il bando, ma evoca implicitamente la violazione delle norme che regolano l’accesso alla Pa.

Invito tutti a chiarezza e serietà. Chiarezza e serietà che il Sud merita, adesso più che mai. Sono fiero di aver sbloccato, insieme alla ministra Carfagna, il bando per reclutare 2.800 tecnici qualificati per rafforzare la capacità amministrativa del Mezzogiorno. Inaugura meccanismi “fast track” che ci auguriamo di veder replicati anche altrove: 100 giorni dalla pubblicazione del bando all’assunzione. Alle 16 del 18 aprile i candidati che hanno presentato domanda sono 44.934. Le donne sono il 52,3%, gli under 30 il 31,4%, il 43,5% ha tra i 30 e i 40 anni. Il 22,4% di chi ha presentato domanda è residente in Campania.

Siamo dalla parte dei giovani e della riqualificazione della Pa, che in questo “dopoguerra da pandemia” ha bisogno delle migliori energie del Paese. E siamo tutti per il riscatto del Sud quale condizione indispensabile per la crescita. È interesse comune che il corso-concorso Ripam Campania si concluda con celerità e che i vincitori entrino in servizio, possibilmente presso gli enti dove sono stati formati. Ed è l’ora di un cambio di passo nella visione generale della Pubblica amministrazione: va rilanciata non per sestessa, ma per servire con efficienza 60 milioni di italiani e le imprese. Anche perché una Pa che funziona – il Sud lo sperimenta sulla sua pelle – è un’arma potente contro le disuguaglianze: soltanto i ricchi possono permettersi di acquistare sul mercato i servizi sostitutivi. Siamo su una barca sola: è importante remare nella stessa direzione.

 

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(a cura del Dipartimento Funzione Pubblica)