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PNRR: LA NUOVA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE A MISURA DI NEXT GENERATION EU – Brunetta: “È il più grande Piano del periodo repubblicano, P.A. fattore abilitante per la crescita”

 

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Un grande programma di investimento sulle persone, che mette al centro le competenze per ridisegnare il lavoro pubblico a misura di Next Generation Eu e migliorare i servizi per cittadini e imprese. È la riforma della Pubblica amministrazione contenuta nel Piano nazionale di ripresa e resilienza, presentato ieri in Consiglio dei ministri. Sul piatto ci sono 1,67 miliardi tra fondi Pnrr e fondi strutturali suddivisi lungo le tre direttrici della riforma: accesso (reclutamento), buona amministrazione (semplificazioni e digitalizzazione) e competenze (profili, carriere e formazione). L’Abc per ripartire.

Di fronte a una P.A. invecchiata (l’età media dei dipendenti è 50,7 anni) e depauperata di competenze per il blocco del turnover e la drastica riduzione degli investimenti in formazione, la Commissione europea ha richiesto un approccio circolare, che punti sull’innovazione organizzativa per rendere la Pubblica amministrazione attrattiva per i migliori giovani talenti. Un approccio capace di creare strutturalmente capacità amministrativa attraverso percorsi di selezione delle migliori professionalità e di eliminazione dei colli di bottiglia che potrebbero rallentare l’attuazione degli investimenti.

“Il Pnrr è il più grande piano del periodo repubblicano”, sottolinea il ministro per la Pubblica amministrazione, Renato Brunetta. “Per dimensioni e qualità della progettazione non ha nulla da invidiare al Piano Marshall, lo European Recovery Program che ha sostenuto la ricostruzione europea dopo la Seconda Guerra Mondiale. E si muove nel solco della migliore tradizione italiana della programmazione economica promossa negli anni Sessanta da uomini come La Malfa, Saraceno, Giolitti e Ruffolo per guidare il processo di sviluppo del Paese. È un’opera di straordinaria complessità e di grande concretezza. Siamo grati al Governo che ci ha preceduto per aver avviato il percorso, ma questo Pnrr è un deciso passo in avanti”.

“Il Piano riconosce alla Pubblica amministrazione il ruolo di architrave della ripresa del Paese, fattore abilitante per la crescita. Ci sono le risorse economiche, grazie ai fondi europei, e politiche, grazie al Governo Draghi di unità nazionale, per una incisiva riforma del lavoro pubblico. Abbiamo il dovere di rendere la Pa attrattiva per i giovani e per i migliori talenti, ridisegnando il reclutamento, i profili professionali e i percorsi di carriera. Il Pnrr permette il ricambio generazionale e l’ingresso nelle amministrazioni delle ‘professioni del futuro’. È finito il tempo della Pa ammortizzatore sociale, del posto fisso come rendita di posizione. Abbiamo bisogno di civil servant motivati, valorizzati e ben pagati per scongiurare il rischio di un blocco resistente a qualsiasi cambiamento. Qualificare, semplificare e digitalizzare: oggi è possibile. Non sprechiamo questa occasione irripetibile”.